Potrebbe essere un vertice domani tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini a risolvere il rebus delle nomine Rai. Magari allargato all’ad e al presidente di viale Mazzini, Fabrizio Salini e Marcello Foa. È quanto spiegano fonti della Lega, che indicano in domani la giornata decisiva. Ma siccome la partita è complicata, e il cda Rai va convocato almeno 48 ore prima della riunione, è sempre più improbabile che venerdì il pacchetto su cui si troverà la quadra possa essere approvato: se la convocazione non arrivasse a brevissimo, o se non venisse convocata con l’urgenza (il termine scenderebbe a 24 ore), la riunione potrebbe infatti slittare addirittura alla prossima settimana, visto che peraltro i consiglieri hanno il diritto di ricevere i curricula dei candidati 24 ore prima delle nomine.
Al momento le posizioni nella maggioranza sono cristallizzate. Con la Lega che ancora non ha abbandonato il tentativo di rivendicare per sè la direzione del Tg1, con Sangiuliano. Ed è da quella casella che a cascata – in base alla decisione finale – cambierebbe tutto il puzzle. Lo schema, finora, prevedeva il telegiornale della rete ammiraglia affidato a un nome indicato da M5s, lasciando quindi la Rete 1 a Carlo Freccero o Maria Pia Ammirati. Un’operazione che, però, non ha ancora il via libera dei 5 stelle, divisi tra chi pensa che sia più importante avere la guida della rete, che controlla i programmi di intrattenimento e di approfondimento, e chi ritiene che sarebbe troppo affidare alla Lega Tg1, TgR (con la conferma di Alessandro Casarin) e magari anche Rai sport (con Iacopo Volpi o Maurizio Losa).
In questo quadro, il tentativo della Lega di ribaltare lo schema: e se Sangiuliano ottenesse il Tg1, alla Rete andrebbe appunto un nome indicato da M5s, Freccero o Ammirati. Al Tg2 finirebbero Franco Di Mare o Giuseppina Paterniti, mentre a Raidue andrebbe Marcello Ciannamea, finora indicato per Raiuno, o Ludovico Di Meo. Per il Tg3 potrebbe restare Luca Mazzà, ma non è da escludere la sorpresa Federica Sciarelli, che potrebbe però anche ottenere la guida di Raitre. Una direzione la otterrebbe anche Fi, con Antonio Preziosi, mentre la Radio potrebbe essere rimandata a un momento successivo. Lo schema, però, potrebbe ancora cambiare completamente, se venisse confermato un nome M5s al Tg1 e, quindi, Ciannamea a Raiuno, Sangiuliano al Tg2 e via dicendo. Tutto dipenderà dal colloquio tra Salvini e Di Maio che dovrebbe tenersi domani.