Il condono fiscale provoca il caos nel governo e tra palazzo Chigi e Quirinale. Il vice-premier Luigi Di Maio va in trasmissione a ‘Porta a porta’ e rinnega parte delle norme spiegando che al Quirinale è stato inviato un “testo manipolato”.
Il Colle, però, fa sapere che alla presidenza della Repubblica non è arrivato ancora alcun testo, mentre dai vertici della Lega si replica secco: “Siamo gente seria, non sappiamo niente di decreti truccati”. “Non ha mai detto – ha spiegato Di Maio – di voler aiutare i capitali mafiosi o parlato di esclusioni di punibilità per chi evade. Il testo trasmesso contiene la non punibilità. Al Quirinale è arrivato un testo non concordato in Cdm, con sia lo scudo per i capitali mafiosi sia la non punibilità per chi evade”.
Il leader M5s arriva ad ipotizzare una denuncia in procura: “Domani mattina si deposita una denuncia alla Procura della Repubblica perchè non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato. Non lo votiamo se non si toglie dal testo la non punibilità per i reati fiscali, tra cui il riciclaggio. Deve essere tolta, non era negli accordi del Cdm”.
Dopo la precisazione del Colle, però, Di Maio corregge: “Io vi denuncio una cosa che fa parte di un dovere morale dei cittadini, ai miei uffici è stato detto che quel testo è stato mandato al Quirinale. Se non è così allora torno a Palazzo Chigi, accertiamo tutto e vorrà dire che non ci sarà bisogno di riunire il consiglio dei ministri e basterà stralciare quella parte”.
Il vice-premier precisa anche di non avere intenzione di accusare gli alleati di governo: “Non ho ragione di dubitare della Lega perchè ci siamo stretti la mano”. Parole che, evidentemente, non sono sufficienti per il partito di Matteo Salvini: “Noi siamo gente seria – spiegano alcuni esponenti dei vertici della Lega – e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti fra cittadini ed Equitalia”.
Il tweet del Quirinale