Matthew G. Whitaker, l’uomo scelto dal presidente Usa Donald Trump per guidare ad interim il ministero della Giustizia dopo l’allontanamento di Jeff Session, è un fedelissimo del presidente e un severo critico dell’indagine sul Russiagate condotta dal procuratore speciale Robert Mueller. Ora, almeno su base temporanea, Whitaker assumerà il controllo sull’indagine e per questo i democratici ne hanno già chiesto la ricusazione.
Secondo vari commentatori il presidente potrebbe sfruttare una finestra d’opportunità, offerta dal fatto che il Congresso, dopo il voto di midterm, non tornerà a riunirsi prima di gennaio, per azzoppare l’indagine di Mueller, il quale sarebbe pronto a presentare al ministero le conclusioni di alcuni filoni d’indagine. Il prossimo ministro della Giustizia infatti dovrà essere confermato dal Senato, ma questo non potrà avvenire prima di due mesi. Nel mentre Whitaker potrebbe fare quello che non è riuscito al suo predecessore.
Sessions si era chiamato fuori da ogni responsabilità sull’indagine, dopo che era emerso che aveva mentito davanti al Senato sui suoi incontri con funzionari russi durante la campagna presidenziale di Trump. Al suo posto il controllo sul lavoro di Mueller era stato affidato al suo vice Rod Rosenstein. La cosa aveva particolarmente irritato Trump, che da mesi lamentava come il suo ministro non lo proteggesse dall’inchiesta. Per questo le dimissioni di Sessions ieri “su richesta” di Trump, sono state una sorpresa solo nei tempi rapidi, a poche ore dal voto di midterm nel quale i repubblicani hanno perso la Camera dei Deputati.
Prima di entrare nell’amministrazione, Whitaker, avvocato e commentatore repubblicano, aveva dichiarato che l’indagine sulle presunte influenze russe nella campagna presidenziale di Trump era pericolosa e troppo ampia, aveva indicato le modalità con cui si sarebbe potuta fermare e invitato i suoi follower su Twitter a leggere un articolo dal titolo “il linciaggio di Mueller”. In un intervento alla Cnn a luglio 2017, Whitaker tracciò uno scenario in cui Trump avrebbe potuto licenziare Sessions e sostituirlo con un ministro ad interim. Whitaker suggerì che il sostituto avrebbe potuto tagliare i fondi all’inchiesta di Mueller, che così si sarebbe “quasi fermata”.
Ad agosto 2017 Whitaker twittò che i suoi follower avrebbero dovuto leggere un pezzo del Philadelphia Inquirer intitolato “Nota ai legali di Trump: non collaborate con il linciaggio di Mueller”. Inoltre in un editoriale per la Cnn affermò che un’eventuale indagine sulle finanze personali o aziendali di Trump avrebbe attraversato una linea rossa e invitò Rosenstein a “limitare l’ambito dell’indagine”. Whitaker è anche legato a un testimone dell’indagine, l’ex presidente della campagna di Trump Sam Clovis.
In una nota ieri sera, Whitaker ha detto di essere “impegnato a guidare un dipartimento equo, dagli standard etici elevati, che rispetta lo stato di diritto e vuole giustizia per tutti gli americani”. Prima di entrare al Dipartimento di Giustizia come capo di gabinetto di Sessions nel 2017, Whitaker è stato procuratore in Iowa, ha tentato di entrare al Senato senza successo e ha guidato una non profit conservatrice. E’ stato brevemente nel consiglio di una società di invenzioni-promozioni chiusa quest’anno nel pieno di un’indagine della Federal Trade Commission.