Parla di “una scandalosa cortina di silenzio” che la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha fatto scendere sul referendum consultivo sull’Atac. E parla anche di un “carrozzone non più risanabile pagato per troppo tempo dai romani”. Mariastella Gelmini è fiduciosa. Il capogruppo alla Camera di Fi pensa che la consultazione capitolina possa essere un’occasione per dare una svolta definitiva al servizio di trasporto di Roma. A favore della messa a gara del servizio, oltre ai promotori del referendum, i Radicali, ci sono Forza Italia e Pd. Mentre per lo status quo, ovvero il servizio in mano pubblica, come ora con Atac, M5s, Leu e Mdp.
Onorevole Gelmini, è fiduciosa sul raggiungimento del quorum?
“Penso di sì. Certo è scandalosa la cortina di silenzio che la sindaca Virginia Raggi ha fatto scendere su questa consultazione. Fatto ancora più grave perché la censura arriva da un MoVimento che sostiene di essere la massima espressione della democrazia diretta, ma che in realtà alla prova dei fatti la boicotta”.
Il perché di questo silenzio?
“Come è noto, il MoVimento 5 Stelle non è per la privatizzazione. Vuole statalizzare tutto, autostrade, trasporti… I Cinquestelle credono di poter mettere nelle mani pubbliche la gestione dei servizi. Evidentemente fanno gola le tante poltrone che si renderebbero disponibili. La nazionalizzazione di interi settori è nostalgico, antistorico, e soprattutto inutile, se non dannoso per Roma e quindi per tutto il Paese. Per questo sostengo convintamente il sì”.
In sostanza, per lei serve tagliare il cordone ombelicale che lega Campidoglio e Atac.
“Quello fra Atac e Campidoglio è un matrimonio fallito da tempo e il referendum di domenica è lo strumento democratico per sancirne finalmente il divorzio. I cittadini romani hanno già pagato per troppo tempo i costi di un carrozzone non più risanabile e la procedura di concordato preventivo avviata dal Comune non prelude a un rilancio del servizio: è solo un cerotto messo su una piaga insanabile. L’affidamento in house ha portato al disastro di un contratto di servizio mai veramente rispettato e solo il passaggio a un sistema di gare pubbliche ed europee, aperto a soggetti privati e pubblici, può restituire al Comune il ruolo di programmazione e controllo. Il referendum è una grande occasione per Roma, sarebbe un peccato sprecarla”.
Quindi, porte aperte ai privati.
“La liberalizzazione e l’apertura a una vera concorrenza portano sempre benefici ai cittadini. La messa a gara del servizio di trasporto pubblico locale è l’unica soluzione, prevista peraltro dal regolamento europeo, per allineare Roma agli standard di qualità delle altre grandi capitali”.
Dal Campidoglio a Palazzo Chigi. L’accordo sullo stop alla prescrizione dopo il primo grado…
“E’ un gravissimo errore che rischia di condannare i cittadini a processi infiniti, mentre la Costituzione cerca di garantire una ragionevole durata dei processi. Il ministro Bonafede sceglie la strada esattamente opposta, di processi infiniti con il rischio di danneggiare anche le vittime che si vedranno riconosciuto il danno con maggiore ritardo. Non è un caso che le Camere penali abbiano indetto lo sciopero. Anche questo dimostra che il M5s porta l’Italia verso una deriva giustizialista e manettara che ci condanna alla decrescita”.