Non è la prima volta che il vice premier Luigi Di Maio rimane coinvolto in vicende sospette di irregolarità legate a suo padre Antonio. Qualche settimana prima che un ex lavoratore dell’impresa della famiglia Di Maio denunciasse di essere stato pagato ‘in nero’ dal padre del vice premier, il capo politico pentastellato s’è ritrovato a barcamenarsi tra case abusive e edifici ‘fantasmi’. In altri termini, il capo politico dei Cinquestelle, che ha conquistato i palazzi del potere al grido “Onestà, onestà”, si è ritrovato a dribblare su fatti che hanno visto protagonista proprio il suo babbo. Il primo è quello relativo alla casa realizzata a tre piani di Pomigliano d’Arco, in cui risiede la famiglia del ministro del Lavoro, in buona parte abusiva ma totalmente condonata nel 2006 grazie a un pagamento di 2mila euro.
“L’abuso edilizio c’è stato, perché all’epoca questo era il metodo di costruire in questa zona”, aveva detto il papà di Di Maio intervistato da una troupe di “Stasera Italia” su Retequattro. L’altra vicenda, invece, è legata a sospetti di irregolarità edilizie su un immobile ‘fantasma’ intestato sempre al padre del vice premier. In estrema sintesi, nel 2000 il geometra acquistò due terreni e un fabbricato a Mariglianella (Napoli). Ma al momento del passaggio di proprietà non risulterebbero immobili realizzati sui due terreni. Il caso è finito all’attenzione del settore antiabusivismo che ora dovrà accertare eventuali irregolarità.