Messico, bimbi migranti con i numeri sul braccio. Trump non molla sul “muro” e minaccia lo shutdown

17 dicembre 2018

Bimbi migranti in attesa al confine tra Messico e Stati Uniti con i numeri marchiati sul braccio. Le immagini, che rievocano le odiose pratiche naziste nell’epoca buia dei campi di sterminio, sono state girate dalla MSNBC e sono diventate virali in rete, rilanciate in queste ore da diversi media internazionali, a partire dall’israeliano Haaretz. I numeri, secondo quanto riportano i media, sono scritti con dei pennarelli da agenti della polizia di frontiera messicana, non dagli americani.

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Intanto, inizia una settimana decisiva, negli Stati Uniti, per evitare un parziale shutdown, ovvero la chiusura di alcune attività del governo federale. In ballo, c’è il controverso finanziamento del muro con il Messico. Mentre si avvicinano le 00:01 di sabato 22 dicembre, i parlamentari statunitensi non hanno idea di come poter risolvere la questione del muro. Una questione diventata ormai simbolica per il partito democratico, quanto per quello repubblicano: il presidente Donald Trump l’ha messa in cima alla sua agenda politica sin dalla campagna elettorale e diventa sempre più importante con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali 2020; i democratici, rinvigoriti dalla riconquista della Camera e con molti membri che valutano la candidatura contro Trump, non hanno intenzione di raggiungere un compromesso con il presidente. Il leader della minoranza democratica in Senato, Chuck Schumer, ha detto che “sta al presidente” decidere se portare il Paese allo shutdown e che Trump “non avrà il muro, in nessuna forma”.

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Trump ha minacciato lo shutdown, se i democratici non acconsentiranno a finanziare la costruzione del muro con il Messico. Litigando con i leader democratici del Congresso, il senatore Chuck Schumer e la deputata Nancy Pelosi, davanti ai giornalisti presenti alla Casa Bianca per il loro incontro, la scorsa settimana, ha detto: “Orgoglioso di portare il governo allo shutdown”. La sicurezza al confine, per Trump, è una questione di “emergenza nazionale”. Schumer ha invece invitato il presidente a non “portare allo shutdown il governo solo perché non ottiene” quello che vuole sul finanziamento del muro. “Bastano 5 miliardi per un bel pezzo di muro” ha detto Trump. Pelosi ha ribattuto: “Non credo dovremmo discuterne davanti alla stampa”. Lo shutdown scatterà senza un accordo sui fondi al dipartimento per la Sicurezza nazionale. Trump ha persino sfruttato l’attacco di Strasburgo per prendersela con gli avversari. “Un altro terribile attacco in Francia. Rafforzeremo i nostri confini ancora di più. Chuck (Schumer) e Nancy (Pelosi) devono darci i voti per avere ulteriore sicurezza al confine!”. “I democratici e il presidente Obama hanno dato 150 miliardi di dollari all’Iran e non hanno avuto niente, ma non possono dare 5 miliardi di dollari per la sicurezza nazionale e un muro?” ha aggiunto in un secondo tweet.

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Il litigio è poi proseguito su Twitter. Schumer ha scritto: “Il muro, non più pagato dai messicani – come promesso da Trump, ndr – non è il modo per rafforzare la sicurezza al confine”. Trump ha risposto: “Ho spesso detto che, in un modo o nell’altro, il Messico avrebbe pagato il muro. Non è cambiato nulla. Il nostro nuovo accordo con il Messico (e il Canada), l’USMCA, è molto meglio del vecchio, costosissimo e antistatunitense Nafta (l’accordo commerciale tra i tre Paesi, ndr); quindi, solo per i soldi risparmiati, IL MESSICO STA PAGANDO IL MURO!”. Pronta la controreplica, sempre su Twitter, di Schumer: “Signor presidente, se lei dice che il Messico pagherà il muro (cosa che non credo), suppongo che noi non dobbiamo farlo! Finanziamo il governo”. Domenica mattina, intervistato dalla Cbs, un consigliere di Trump ha detto che il presidente “porterà sicuramente allo shutdown” il Paese, per il muro. Stephen Miller, l’architetto dell’agenda anti-migranti di Trump, ha dichiarato: “Faremo tutto il necessario per costruire questo muro. I democratici devono scegliere se stare con i lavoratori americani o con gli immigrati irregolari”.

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