I cartelli di blocco, la paralisi delle relazioni internazionali, gli atteggiamenti tesi a rifiutare l’Unione europea come “una comunità di valori” e come motore per l’accrescimento della qualità della vita di tutti i cittadini europei rischiano di creare “un vuoto politico” che “paralizzerebbe lo sviluppo del Vecchio Continente”. Generando “un forte squilibrio” da cui “l’unico risultato diverrebbe la paralisi”. Non c’è dubbio, “nessuna sfida può essere affrontata e vinta da singoli Paesi”. Anche perché “un mondo dominato dall’unilateralismo è un mondo senza amici, che non può che condurre a diffidenza e a nuovi conflitti”. Insomma “è questa una deriva che va fermata”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lanciando di fatto un monito contro il sovranismo durante il tradizionale incontro con il corpo diplomatico al Quirinale per gli auguri di Natale.
Secondo il capo dello Stato, un atteggiamento di chiusura politica, economica e sociale da parte di singoli paesi non può fare altro che mettere in discussione il rispetto dei diritti umani e non avviare, fra l’altro, efficaci azioni contro il terrorismo o per affrontare problemi seri come il cambiamento climatico e il governo del fenomeno migratorio. Sfida che, lascia intendere con chiarezza Mattarella, “non può essere affrontata e vinta da singoli Paesi”. E cita degli esempi. “Non si può affrontare il cambiamento climatico, osteggiare l’inquinamento, o governare il fenomeno migratorio da soli”. Ancora, “non si può efficacemente combattere la subdola pervasività del crimine transnazionale o del terrorismo senza una fitta rete di contrasto che veda uniti tutti i paesi di tutti i continenti. Questo grave pericolo continua a manifestarsi – aggiunge – da ultimo con l’uccisione a Strasburgo di cinque persone e tra esse anche del nostro giovane connazionale Antonio Megalizzi”.
Il presidente della Repubblica sostiene che “un vuoto politico che paralizzasse in questo momento il vecchio continente e gli impedisse di svolgere un utile ruolo nelle relazioni internazionali, siano politiche, economico-finanziarie, commerciali, creerebbe un forte squilibrio, mettendo a repentaglio l`orizzonte di progresso dell`intero pianeta”. Per Mattarella “l`Europa è, prima di tutto, una comunità di valori, basata sul rispetto della dignità umana, sulla democrazia, sull`uguaglianza e sulla prevalenza del diritto. Valori che hanno contraddistinto tutti i passaggi della storia del progetto di integrazione continentale, specialmente quelli più delicati. L`impegno e l`energia che i Paesi dell`Unione hanno profuso in questi decenni hanno accresciuto la qualità della vita dei cittadini europei. Ne hanno accresciuto i diritti – dice ancora il presidente – e rafforzato le tutele, hanno rimosso barriere, assicurando libertà di movimento e di stabilimento, di fare impresa”.
Mattarella sostiene che “un mondo dominato dall`unilateralismo è un mondo senza amici e non può che condurre a diffidenze crescenti, a frizioni e a nuovi conflitti. Conflitti che rischiano, in considerazione della marcata e irreversibile interdipendenza fra Paesi e Continenti, di colpire tutti in maniera inaccettabile”. Per il presidente “è una deriva che va fermata” perché, spiega, “se non applichiamo il rispetto pieno della dignità di ogni Paese e il principio democratico, l`alternativa diviene il diritto del più forte, ribaltando la conquista, ottenuta dopo il secondo conflitto mondiale, realizzando il passaggio dal diritto della forza alla forza del diritto anche nel rapporto fra gli Stati”. Secondo il capo dello Stato “l`alternativa al multilateralismo – che vede nella composizione degli interessi e nel rispetto delle procedure la sua ragion d`essere – è soltanto l`unilateralismo, che si illude di poter vivere in splendido isolamento, nell`assenza di regole e nell`affermazione – o nel tentativo di affermazione – di interessi esclusivi”.