Il trattato dell’Eliseo, che vincolo’ francesi e tedeschi all’amicizia, fu firmato 18 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in un clima non alieno da diffidenza, fra i due grandi avversari nel cuore dell’Europa. Ora, 56 anni dopo, il 22 gennaio, ad Aquisgrana, Angela Merkel ed Emmanuel Macron rilanceranno l’intesa siglata all’epoca da Konrad Adenauer e Charles de Gaulle, firmando un nuovo trattato di cooperazione.
L’amicizia franco-tedesca, oggi vero motore dell’integrazione europea, sara’ “approfondita” in una sempre piu’ stretta collaborazione in campo economico, sociale, politico, culturale e tecnologico, climatico e ambientale, ha annunciato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, sottolineando che “entrambi i paesi vogliono portare avanti un impegno comune per la sicurezza e il benessere dei propri cittadini, cosi’ come per una forte sovrana e democratica Europa”. L’idea di rinvigorire i rapporti fra Parigi e Berlino risale al discorso della Sorbona del 2017: Macron, chiedendo alla Germania di accelerare il passo nell’integrazione dell’eurozona, lancio’ anche la proposta di un nuovo trattato dell’Eliseo. A Meseberg, a pochi km da Berlino, a giugno, quando i due leader avevano delineato il pacchetto dell’intesa franco-tedesca sui prossimi passi dell’integrazione, si era annunciata la firma della riedizione del trattato del 22 gennaio ’63 entro fine 2018.
Ad Aquisgrana, pero’, arriveranno due leader molto indeboliti: Macron, dopo il trionfo alle elezioni, oggi e’ in forte crisi di credibilita’, accentuata dalla rivolta dei “gilet gialli”. E mai come in questo momento Parigi e’ lontana da Roma, dove il governo Lega-5 Stelle fa il tifo per la piazza che si ribella a un leader che per Matteo Salvini “governa contro il suo popolo”. Allo stesso modo la Merkel, per anni dominatrice indiscussa dell’eurozona, e’ al governo di una coalizione instabile e litigiosa, che le e’ costata la rinuncia alla presidenza della sua Cdu. Quindi, l’amicizia franco-tedesca verra’ rilanciata nel contesto insidioso di un’Europa sfidata dai populisti. Nel pieno della campagna per le elezioni di maggio, dove i sovranisti potrebbero pericolosamente rafforzarsi rispetto ai progetti di chi sogna un’Ue sempre piu’ unita.