Ambasciatrice italiana a Parigi convocata dal ministero francese dopo dichiarazioni Di Maio

Ambasciatrice italiana a Parigi convocata dal ministero francese dopo dichiarazioni Di Maio
Il capo politico 5stelle, Luigi Di Maio
21 gennaio 2019

Il ministero degli Esteri francese ha convocato l’ambasciatrice italiana a Parigi, Teresa Castaldo, dopo le dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio, che ha accusato la Francia di impoverire l’Africa, alimentando per motivi economici i flussi di migranti, e ha auspicato che l’Unione europea prenda provvedimenti contro il Paese d’Oltralpe. “L’ambasciatrice e’ stata convocata dopo le dichiarazioni inaccettabili e senza fondamento delle autorita’ italiane rilasciate ieri dalle autorita’ italiane”, hanno fatto sapere fonti diplomatiche francesi, sottolineando che “non e’ la prima volta che le autorita’ italiane fanno commenti inaccettabili e aggressivi”. Castaldo è stata convocata dal capo di Gabinetto del ministro degli Affari europei Nathalie Loiseau.

“Inaccettabili e senza motivo”. Così fonti del gabinetto del ministro per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, hanno definito le dichiarazioni del vice premier Luigi Di Maio, a causa delle quali, come detto, è stata convocata al ministero degli Esteri l’ambasciatrice italiana a Parigi Teresa Castaldo. “Il capo di gabinetto del ministro per gli Affari europei – fanno sapere le fonti citate da Europe 1 – hanno convocato l’ambasciatrice d’Italia in seguito alle frasi inaccettabili e senza motivo pronunciate ieri dalle autorità italiane”. Dunque, ancora alta tensione diplomatica sull’asse Roma-Parigi. Ieri, in particolare, il vicepremier durante una manifestazione del M5S in Abruzzo ha affermato che “la Francia continua ad avere delle colonie di fatto, con il franco”. Parigi, secondo il ministro, usa tali risorse “per finanziare il suo debito pubblico” e parallelamente “indebolisce le economie di quei paesi da dove, poi, partono i migranti”.

UN ANNO AD ALTA TENSIONE

Le tensioni delle ultime ore costituiscono il nuovo capitolo di un rapporto che, dallo scorso anno, è stato condizionato da un confronto spesso aspro sul tema dell’immigrazione. A marzo è esploso il primo caso Bardonecchia, legato agli sconfinamenti contestati agli agenti francesi che si sono ripetuti anche in autunno. “A seguito di quanto accaduto a Bardonecchia nella serata di venerdì 30 marzo, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha immediatamente chiesto spiegazioni alle autorità francesi, sia tramite l’Ambasciata di Francia a Roma, sia tramite la nostra Ambasciata a Parigi”, spiegava un anno fa la Farnesina. “Non avendo ricevuto alcuna giustificazione per il grave atto (considerato del tutto al di fuori della cornice della collaborazione tra Stati frontalieri), si è deciso di convocare oggi pomeriggio, alla Farnesina, l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset”, aggiungeva il ministero degli Esteri. All’epoca, “il Direttore Generale per l’Unione Europea, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha rappresentato all’ambasciatore la ferma protesta del Governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile e ha manifestato, al contempo, disappunto per l’assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni”.

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A giugno, invece, i toni si sono alzati in relazione alla vicenda che ha coinvolto la Aquarius. La nave, dopo la chiusura dei porti italiani, ha attraccato a Valencia. La posizione del governo italiano è stata criticata in Francia ai più alti livelli. Il 13 giugno, quindi, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore francese Christian Masset e, data la sua assenza da Roma, ha ricevuto l’Incaricata d’Affari, Claire Anne Raulin. Moavero, come ha spiegato la Farnesina, nella circostanza “ha comunicato che il governo italiano considera inaccettabili le parole usate nelle dichiarazioni pubbliche rese” il 12 giugno “a Parigi, anche a livello governativo, sulla vicenda della nave Aquarius. Il ministro Moavero ha chiarito che simili dichiarazioni stanno compromettendo le relazioni tra Italia e Francia”. Nella nota, venivano stigmatizzati i toni “ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro”. (con fonte AdnKronos)

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