Zen Circus: nel nostro brano il mondo di oggi, ma non è politica

6 febbraio 2019

“L’amore è una dittatura” è il brano che la band toscana The Zen Circus ha presentato al Festival di Sanremo. Una canzone, di cui è uscito il videoclip, da alcuni definita “politica”. Il batterista degli Zen, Karim Qqru, 36 anni, spiega: “Gli Zen non si sono mai occupati di politica, nel senso stretto. Crediamo tutti e tre che civilmente uno può occuparsi di quello che vuole. Su un palco non esistono colori politici”.

“Però in questa canzone, ‘L’amore non è una dittatura’, come in molte altre canzoni degli Zen, c’è il contemporaneo, c’è il mondo d’oggi che diventa scenografia, un po’ il luogo della tragedia”. “La politica però ovviamente è in un modo o nell’altro la soggettività stessa che la tira fuori, quindi questa canzone può avere molti piani di lettura: le porte aperte, i porti chiusi, in realtà non ha solo quel significato”.

La band, nella serata degli ospiti di venerdì 8 febbraio, sarà affiancata da Brunori Sas. All’Italia di oggi, quella della rabbia sui social e dei porti chiusi, Karim lancia un appello: “Dobbiamo cercare di immedesimarci negli altri sempre, non parlo solo della questione dei migranti, di immedesimarci anche in chi ha paura in questo momento in Italia. La cosa peggiore in questo momento in Italia è di fare un round dopo l’altro e farci a pezzi l’uno con l’altro.

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