Un fotografo italiano è rimasto ferito in Siria, nella zona di Dayr az Zor, dove centinaia di miliziani dell’Isis asserragliati nell’ultimo bastione si oppongono all’avanzata delle forze filo-Usa, determinate a spazzare via lo Stato islamico dal Paese. Il fotografo ferito si chiama Gabriele Micalizzi, 34 anni, milanese, stava documentando l’offensiva curdo-araba, appoggiata dagli Usa, contro l’ultima sacca di resistenza dell’Isis nel Paese.
L’agenzia ufficiale siriana Sana ha accusato la coalizione internazionale a guida statunitense di aver causato la morte di almeno 4 civili nei raid aerei nei pressi del villaggio di Baghouz, l’ultima roccaforte controllata dall’Isis in Siria, nella provincia nordorientale di Deir Ezzor. Le Forze democratiche siriane, l’alleanza curdo-araba sostenuta dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti che combatte in Siria e in Iraq contro l’Isis, hanno lanciato l’ultimo attacco contro il sedicente Stato islamico nella regione a est dell’Eufrate. Nella stessa zona e’ rimasto ferito, come detto, il fotografo italiano Micalizzi, che è stato ricoverato a Baghdad. Lo stato delle sue condizioni è “l’informazione che ci manca”, dice un rappresentante di Cesura Lab, riferendo che il fotografo italiano è “rimasto ferito gravemente da una scheggia di Rpg. E’ ferito al volto ed è vigile e cosciente. La sua famiglia è stata informata”, conclude.
Il freelance italiano stava lavorando a un servizio per l’emittente televisiva statunitense “Cnn” insieme ad un altro collega in una zona considerata come l’ultima roccaforte dei miliziani dello Stato islamico (Is), dove e’ in corso l’avanzata dalle Forze democratiche siriane (Fds), la coalizione di milizie a maggioranza curda. Micalizzi e’ tra i fondatori di “Censura”, collettivo di fotografi indipendenti del quale faceva parte anche Andrea Rocchelli, ucciso a Sloviansk, in Ucraina, insieme ad Andrej Mironov il 24 maggio 2014. Secondo quanto riferito da altre fonti stampa, il fotografo italiano sarebbe rimasto ferito alla testa e sarebbe stato ricoverato in un ospedale statunitense nella base di “Omar Field”. Le Sfd hanno lanciato un’offensiva per espellere lo Stato islamico dalla provincia orientale di Deir Ez-Zor lo scorso settembre. L’alleanza guidata dai curdi ha ridotto il territorio controllato dagli jihadisti a una zona di appena quattro chilometri quadrati sulle rive orientali dell’Eufrate. Secondo il portavoce delle Fds, Mustafa Bali, all’interno ci sarebbero circa 600 combattenti, la maggior parte dei quali stranieri.