E’ già stato sospeso dall’Esercito e se troveranno conferma le accuse di abusi sulla figlia minorenne a lui contestati dalla Procura di Velletri la divisa verde gli verrà revocata per sempre. Lo annuncia l’Esercito italiano, a proposito del militare accusato di crimini familiari orrendi, esprimendo “profondo sdegno e condanna”.
Parliamo di un ennesimo arresto per violenza sessuale. A finire in manette ad Anzio (Roma) è un militare di 45 anni che è stato accusato dalla figlia di abusi. La giovane ha denunciato di aver iniziato a subire molestie quando aveva 16 anni e queste sono andate avanti per oltre cinque anni. Sulla vicenda indaga la Procura di Velletri che ieri ha fatto finire in carcere l’uomo. Il militare è stato arrestato sul posto di lavoro. L’Esercito, come detto, ha immediatamente sospeso il militare dal servizio in attesa della conclusione delle indagini. Se gli accertamenti dovrebbero confermare quanto successo scatterebbe l’immediato licenziamento.
“Il militare coinvolto – afferma l’Esercito, dando notizia della sospensione dell’uomo dalle forze dell’ordine- si è macchiato, laddove le attività di indagine lo confermassero, di un comportamento riprovevole, immorale e inaccettabile, ancor più aggravato per uomini e donne che indossano l’uniforme e rappresentano lo Stato. Confermando totale disapprovazione e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l’Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito ha già avviato tutte le procedure per l’immediata sospensione del militare dal servizio ed esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inaccettabili condotte e la completa vicinanza alla ragazza nei cui confronti sono stati perpetrati gli abusi.. Tali soggetti non sono degni di indossare l’uniforme”. “Tale isolato avvenimenti – afferma ancora l’Esercito- viola l’etica militare, e lede fortemente la dignità e l’onore di tutto il personale dell’Esercito che, invece, con profonda onestà, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere”.
IL CAPO DI STATO MAGGIORE
“In merito alle notizie diffuse cica l’adozione di misure cautelari nei confronti di personale militare da parte del tribunale di Velletri”, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, esprime, “a nome suo e di tutti appartenenti alle Forze Armate , la piena vicinanza e la solidarietà alla giovane che ha denunciato le violenze”. ”Qualunque militare si macchiasse di tali comportamenti riprovevoli – ha sottolineato il Generale Vecciarelli – violerebbe anche l’etica militare, nonché la dignità e l’onore di tutto il personale con le stellette che quotidianamente con profonda onestà, senso del dovere e vicinanza alla collettività svolge il proprio dovere”. ”In questi casi – conclude il Capo di Stato Maggiore della Difesa – le Forze Armate agiranno sempre in maniera ferma, rigorosa e severa al fianco della magistratura nell’accertamento delle responsabilità e prendendo gli adeguati provvedimenti nei confronti degli interessati”.
IL MINISTRO TRENTA
“La storia di una giovane, appena 16anni. Il suo incubo, le violenze subite dal padre: un militare. E’ sconvolgente. E’ talmente brutale la notizia, da non lasciare spazio alle parole. Non voglio dire altro, solo esprimere la mia vicinanza alla ragazza e stringerla in un grande abbraccio. Lo Stato Maggiore dell’Esercito provvedera’ quanto prima a prendere le opportune misure nei confronti del soldato arrestato. Un soggetto del genere non e’ degno di indossare l’uniforme, ne’ di essere chiamato uomo”. E’ il commento del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, postato sul suo profilo Fb.