Corea del Sud e Usa hanno deciso di sospendere le massicce manovre militari annuali di primavera, note come Key Resolve e Foal Eagle, nell’ambito degli sforzi per favorire la soluzione diplomatica sul nucleare con la Corea del Nord. Una nota di Pentagono e ministero della Difesa di Seul annuncia la mossa, in linea con quanto detto venerdi’ ad Hanoi da Donald Trump dopo il fallimento del summit con Kim Jong-un, che vuole mantenere lo status quo di tregue: stop alle manovre in cambio della sospensione ai test nucleari e di missili del Nord.
In un colloquio telefonico avvenuto ieri, il ministro della Difesa di Seul, Jeong Kyeong-doo, e il capo del Pentagono reggente, Patrick Shanahan, hanno concordato la decisione che riflette la volonta’ dei due Paesi di tenere aperto il dialogo con il Nord malgrado il brusco fallimento del secondo summit Trump-Kim di Hanoi, al fine di “ridurre le tensioni e sostenere gli sforzi diplomatici per raggiungere una completa denuclearizzazione della penisola coreana in modo finale e pienamente verificato”. La decisione, che solleva dubbi sulla capacita’ degli alleati di tenere una postura pronta e coordinata in caso di emergenza militare dal Nord, include infatti il varo “di un comando post manovre di nuova definizione e di programmi di esercitazioni sul campo rivisti”.
Pyongyang ha sempre criticato il ciclo di esercitazioni Key Resolve e Foal Eagle, ritenendole le prove generali di attacco ai suoi danni, mentre Seul e Washington le hanno giustificate come di mera natura difensiva. Nel 2018 l’alleanza Usa e Corea del Sud ha annullato manovre primarie quali quelle estive (Ulchi Freedom Guardian) e invernali (Vigilant Ace air exercise). Nella conferenza stampa di venerdi’ ad Hanoi, Trump si e’ lamentato dei costi delle esercitazioni: “E’ una cosa molto, molto costosa e dobbiamo pensarci su, anche”, ha detto il tycoon. Un giudizio espresso gia’ lo scorso anno dopo il primo vertice di giugno a Singapore con Kim, dove il presidente Usa anticipo’ il proposito di sospensione delle residue manovre in programma nell’anno definendole “molto provocatorie” e “decisamente costose”.