Si vota su caso Diciotti a Senato, alta tensione negli ortodossi 5 stelle

Si vota su caso Diciotti a Senato, alta tensione negli ortodossi 5 stelle
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
20 marzo 2019

Nel momento di altissima tensione per la vicenda della “Mare Jonio”, il Senato ha avviato ieri la discussione sulla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale dei Ministri di Catania nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona aggravato nell’inchiesta sul caso “Diciotti”. Oggi il voto dell’aula. La giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama si è espressa contro la richiesta di autorizzazione, una posizione ribadita dal presidente e relatore di maggioranza Maurizio Gasparri (Fi). Per il senatore azzurro, nell’operato di Salvini c’è stato il “perseguimento dell’interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo. Ci sono molte motivazioni che hanno portato a questa scelta che la giunta ha preso con una ampia maggioranza. Confido in una conferma del giudizio favorevole alla proposta che ho avanzato in giunta anche da parte dell’Aula”.

Al contrario i due relatori di opposizione, Piero Grasso di Leu e l’ex pentastellato Gregorio De Falco, hanno chiesto di concedere l’autorizzazione. “La libertà personale è un diritto inviolabile”, ha detto Grasso, sostenendo che il divieto di sbarco “non fu un atto politico ma una omissione posta in essere da Salvini sulla scorta di valutazioni e finalità politiche”. Una linea simile è quella espressa da De Falco, che chiede a Salvini di “difendersi nel processo non dal processo”. De Falco, espulso dal Movimento, ha anche denunciato la “minaccia politica” di Luigi Di Maio nei confronti dei senatori M5s che dovessero votare a favore dell’autorizzazione. Nel Movimento 5 stelle, infatti, c’è il mal di pancia di alcuni senatori, secondo cui il ‘no’ all’autorizzazione andrebbe contro i principi fondanti del Movimento. Tra questi c’è Elena Fattori, “orientata a votare a favore” perché “la politica non si fa trattenendo delle persone. Sono modalità brute, da bulli, che non condivido”. Una posizione che, se confermata, potrebbe metterla fuori dal Movimento. Di Maio è tornato ad ‘avvertire’ gli eventuali dissidenti.

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“Sulla questione Diciotti – ha detto – ho deciso di far decidere gli iscritti al Movimento, che hanno detto che il Governo ha tutelato un interesse pubblico. Noi voteremo perché in quel caso c’è stato un interesse pubblico”. Da parte sua Salvini non era a Palazzo Madama, mentre ci sarà oggi, insieme al premier Giuseppe Conte. Un’assenza che il Pd ha fatto rilevare con il capogruppo Andrea Marcucci che ha domandato alla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati di “chiedergli di essere in Aula almeno domani (oggi, ndr)”. Salvini, ha detto ancora Marcucci, preannunciando l’intervento di 29 parlamentari Dem, “si è inventato una seduta del Consiglio dei Ministri per autorizzarlo, che non c’è mai stato. Il ministro della Lega ha poi violato l’articolo 13 della Costituzione quello sulla libertà inviolabile”. L’esito del voto arriverà entro la serata di domani, anche se i numeri sono a favore di Salvini. Oltre che Lega e M5s (al netto degli eventuali dissidenti), infatti, anche Forza Italia e Fdi sono contro l’autorizzazione.

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