Patriarca di Antochia: “Rivoluzione sessuale fu degrado”. Bloccati attivisti FN per referendum anti-194

30 marzo 2019

Tra polemiche e contestazioni, oggi, ha preso il via la seconda giornata del Congresso Mondiale delle famiglie a Verona. E tra gli interventi odierni di “peso”, dal palco del congresso s’è già s’è registrato quello del patriarca Ygnatius Joseph III di Antiochia. “La rivoluzione sessuale degli anni ’70 ha voluto fare credere ai giovani che erano liberi, che potevano avere solo il piacere – ha detto -. La rivoluzione sessuale fu fonte di degrado, portando a tanti suicidi che in quegli anni furono oltre 70mila negli Stati Uniti”, aggiunge il religioso siriano.

Alcuni esponenti di Forza Nuova, intanto, hanno presentato ai giornalisti il nuovo comitato referendario ‘Familia’ dedicato alla raccolta firme per tenere un referendum abrogativo della legge 194 sull’aborto. L’annuncio e’ stato fatto sui gradini di ingresso della Gran Guardia, il palazzo veronese dove e’ in corso il Congresso mondiale delle famiglie, da rappresentanti FN con il badge di ingresso. Gli organizzatori dell’evento sono pero’ intervenuti per bloccare la presentazione, dissociandosene e chiedendo agli esponenti del partito di ultradestra di restituire i badge. “Noi abbiamo istituito un comitato perche’ riteniamo che sulla 194 vada ridata la voce al popolo”, ha spiegato Luca Castellini dirigente veronese di FN, coordinatore per il Nord Italia”. “Domani parteciperemo alla marcia per la famiglia senza simboli di partito: mi copriro’ la croce celtica”, ha affermato toccando la medaglietta che portava al collo. “L’unica via e’ ridare la parola al popolo perche’ i politici non faranno mai niente. Salvini lo ha detto ieri che la 194 non si tocca perche’ e’ un democristiano”, ha detto ancora.

Nella prima giornata, tra gadget choc e posizioni ultraconservatrici su famiglia e legge 194, ieri si sono viste ben poche famiglie, ma c’è stato un via vai di relatori soprattutto dell’Est Europa, pronti a difendere i valori della famiglia tradizionale e si sono ascoltate parole pesanti da parte dei leader del Family Day. Ai partecipanti sono distribuiti libri pro vita e un gadget anti-aborto, in gomma, che raffigura un feto di 10 settimane con la scritta ‘L’aborto ferma un cuore che batte’, sponsor l’associazione ‘Notizie pro vita’ guidata dal presidente dell’edizione italiana del Congresso, Toni Brandi. Ma sono soprattutto le posizioni dei relatori a far discutere. In primis, il presidente dell’associazione ‘Difendiamo i nostri figli’ e organizzatore del Family day, Massimo Gandolfini, che ha definito l’aborto una “uccisione di un bambino in utero”, sostiene che “dal 1978 ad oggi sono stati uccisi sei mioni di bambini e salvati solo 200mila” e chiede la “piena applicazione della legge 194”, non sufficientemente realizzata nella prima parte quella che “tutela la donna in difficolta’ economiche e la gravidanza”.

Dello stesso avviso il senatore leghista Simone Pillon, che ha precisato pero’ di parlare a titolo personale. Mentre il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, al suo arrivo al Congresso, ha definito l’aborto un “delitto”. Il presidente del Congresso mondiale delle famiglie, lo statunitense Brian Brown si è detto soddisfatto di come il “movimento pro vita sta crescendo sempre di piu’ in Italia”. Con il vicepresidente dell’edizione italiana, Jacopo Coghe, che ha spiegato di condividere le idee di Gandolfini sulla 194 e limita la definizione di famiglia all’unione tra uomo e donna “come sancito dalla Costituzione”. “Tutto il resto e’ unione civile o altro, non famiglia”, ha sostenuto. Un dibattito sui temi sociali con sullo sfondo quello politico che divide i due partiti al governo, M5s e Lega. Da una parte i leghisti, che hanno concesso il patrocinio del ‘loro’ ministero della Famiglia e domani saranno presenti in massima rappresentanza con il loro leader, Matteo Salvini, oltre ai ministri Marco Bussetti e Lorenzo Fontana. Dall’altra i pentastellati che hanno ritirato il patrocinio della presidenza del Consiglio e condannato come “nuovo Medioevo” (parole di Luigi Di Maio) l’evento.

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In difficile equilibrio tra le due ‘anime’ del suo partito. peraltro, e’ anche lo stesso Salvini che gia’ nei giorni scorsi, aveva ‘stoppato’ una proposta di legge presentata da un deputato del suo partito, Alberto Stefani, che mirava a mettere in atto azioni per disincentivare l’aborto. Quella sul Congresso mondiale della famiglia “e’ una polemica costruita ad arte dalla sinistra”, ha affermato Salvini. Sul fronte M5s, ha partecipato alla kermesse la senatrice catanese Tiziana Drago, disobbedendo alle indicazioni di non prendere parte al convegno impartite dai vertici. Mentre il sottosegretario alle Pari opportunita’, Vincenzo Spadafora, ha precisato che a Verona si discute di “temi che non saranno mai nell’agenda di governo”. Dal canto suo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto già sapere che non andra’ a Verona “anche perche’ non invitato – gli organizzatori poi sosterrano di averlo fatto, insieme a Di Maio – ma non ci spaventa che circolino delle idee”, ha precisa subito dopo.

A tratti imbarazzata, la senatrice dei 5 stelle. Annunciata dai relatori come la “sorpresa” della mattinata di lavori, Drago ha ammesso: “Ero orientata a non essere presente”.”Pensavo che ci sarebbe stata una impostazione estremista. Poi ho visto dalle dinamiche di questi giorni che gli estremismi sono da entrambe le parti”, ha aggiunto. Drago ha parlato della sua esperienza di “cattolica di formazione, sposata con quattro figli”. “Non posso che essere nella direzione della vita”, ha aggiunto, ma “sono per il dialogo”. “Oggi sono qui”, ha detto. “L’ho voluto fortemente: dobbiamo cercare di trovare dei punti di incontro. Sono presente piu’ per scelta personale. Non e’ stato semplice. Il M5s non e’ quella realta’ politica che viene delineata e ci sono dei senatori e deputati che hanno apertura verso la famiglia naturale, con l’idea che bisogna tutelare i diritti di tutti in primo luogo i bambini”, ha affermato. Nel contratto non sono indicati i temi etici perche’ “divisivi” tra M5s e Lega, ha spiegato Drago. Ma, ha continuato, io spero che “anche in questo si possano trovare un punto di incontro”. “Le posizione dei 5 stelle sono note ma non ci sono solo quelle”, ha aggiunto citando le proposte di legge presentato sulla riduzione Iva alle famiglie. “Non e’ politichese dire che il reddito aiuta le famiglie”, ha sostenuto. “C’e’ necessita” di un progetto” per contrastare la denatalita’”, ha aggiunto.

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Unico big leghista presente ieri, Luca Zaia che ha preso un po’ le distanze, parlando dal palco: “Spero possiate parlare approfonditamente temi della famiglia – ha detto il presidente della Regione Veneto, rivolto agli organizzatori – Mi auguro che qui si possa chiarire una volta per tutte che l’omofobia e’ una patologia, lo dico da eterosessuale convinto. E’ fondamentale pero’ che si capisca che gli estremismi non ci portano da nessuna parte. Per parlare della famiglia non bisogna essere in odore di santita’ lo dico perche’ il bigottismo rischia di portarci ad altri ‘ismi'”, ha aggiunto, rivolgendosi apertamente al vescovo di Verona. “Questa Regione e’ una regione aperta. Io sono stato molto attaccato: dalla baggianata di togliere il patrocinio” al congresso, ha detto. Per il secondo giorno del Congresso, sono state rafforzate le misure di sicurezza in vista dell’arrivo di diversi membri del governo, dal vicepremier Salvini ai ministri Fontana e Bussetti, più la leader di Fdi Giorgia Meloni. Inoltre nel corso della giornata sono previste a Verona diverse manifestazioni di protesta contro il congresso giudicato omofobico e antifemminista, tra cui un corteo che si annuncia molto partecipato.

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