Morte Cucchi, Nistri scrive a Ilaria: Arma sia parte civile

8 aprile 2019

Un abbraccio “caldo e rassicurante”. Così Ilaria Cucchi su Facebook ha definito la lettera inviata alla sua famiglia dal comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri – pubblicata in anteprima da Repubblica – in cui il comandante si impegna a procedere disciplinarmente contro gli autori del pestaggio e delle calunnie legate alla morte del fratello ucciso nel 2009 – ma soprattutto ipotizza di chiedere alla Presidenza del Consiglio l’autorizzazione a costituire l’Arma parte civile nel processo per depistaggio ai suoi militari, qualora nella richiesta di rinvio a giudizio appariranno evidenti le circostanze che la vedono parte lesa.

“Crediamo nella giustizia e riteniamo doveroso che ogni singola responsabilità nella tragica fine di una giovane vita sia chiarita, e lo sia nella sede opportuna, un’aula giudiziaria”, ha scritto Nistri nella lettera inviata l’11 marzo. Attualmente nel processo Cucchi bis alla Corte d’Assise sono a giudizio 5 carabinieri per omicidio preterintenzionale, tra cui il super teste Francesco Tedesco, mentre altri 8 funzionari indagati per depistaggio potrebbero essere rinviati a giudizio. In aula oggi è stato sentito Tedesco, il militare che ha avuto il coraggio di accusare i suoi colleghi co-imputati, e che ha aperto la sua testimonianza presentando le scuse alla famiglia Cucchi. “Dopo dieci anni di menzogne e depistaggi in quest’aula è entrata la verità raccontata dalla viva voce di chi era presente quel giorno – ha commentato Ilaria Cucchi – Le dichiarazioni e le intenzioni espresse dal comandante generale dell’Arma ci fanno sentire finalmente meno soli, si è schierato ufficialmente dalla parte della verità”.

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