C’è anche il dossier sulla lotta alla droga, sulla scrivania di Matteo Salvini, rispolverato dallo stesso leader leghista ieri in occasione di un comizio elettorale in provincia di Como: “Stiamo preparando una operazione a tappeto, città per città, per andare a prendere gli spacciatori di morte”. L’occasione è anche buona per sferrare un colpo basso ai compagni di governo. “Spero che non ci sa più nessun esponente politico, nemmeno fra i 5 stelle, che parli di legalizzazione, liberalizzazione e distribuzione”. Insomma, “uno Stato italiano che spaccia droga non ce l’ho in testa e non lo avrò mai”. E così nel mirino del ministro dell’Interno si sono anche i pusher e le droghe. Annose questioni che vanno affrontante non solo con politiche repressive ma soprattutto con serie risorse finanziarie indispensabili per dar vita a progetti di informazione e riabilitazione, per dirne una. Il governo verdegiallo, in merito, ha stanziato sette milioni di euro da spendere in tre anni. Come dire, pochi soldi per grandi problemi.
E così irrompe Maurizio Gasparri. ”Salvini vuole combattere la droga con i fatti e non a parole? – puntella il senatore di Forza Italia -. C’è solo l’imbarazzo della scelta sulle iniziative da intraprendere. Le comunità terapeutiche hanno bisogno di stanziamenti e quelli del governo attuale sono ridicoli”. Gasparri evidenzia anche che il dipartimento che si occupa delle dipendenze, che, tra l’altro, fa capo al ministro della Famiglia, il leghista Attilio Fontana, “è completamente fermo e atrofizzato per mancanza di mezzi economici”. In altre, parole, per Gasparri, “bene arrestare gli spacciatori, ma se non si danno le giuste risorse alle comunità di recupero, rimangono gli slogan”. Gasparri lancia anche una sfida alla Lega. Forza Italia, in pratica, ha denunciato una iniziativa che si terrà a Milano nei prossimi giorni dal titolo ‘Io non sono una droga’, “per inneggiare all’hashish e favorirne la diffusione”. “Voti la Lega al consiglio comunale la mozione di Mariastella Gelmini contro questa manifestazione e sostenga le nostre iniziative – dice Gasparri -. Noi, accanto alle comunità terapeutiche, ci stiamo da sempre e sempre”. E, intanto, proprio la rassegna meneghina, “io non sono una droga” sta scatenando una serie di polemiche. La città di Milano è tappezzata da un manifesto pubblicitario che raffigura un’immagine stilizzata di una foglia di marijuana sovrapposta a quella del Duomo di Milano, trasformando la 4.20 Hemp Fest – International Cannabis Expo, la fiera internazionale della canapa prevista dal 3 al 5 maggio, agli East End Studios di via Mecenate, in un caso politico.