In Venezuela nessuna tregua in vista. Anzi, Juan Guaido, leader dell’opposizione autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela, ha annunciato tre giorni di mobilitazione, da oggi a domenica, ed ha assicurato che “ci sara’ bisogno di altri sforzi e di costanza”, ma che “siamo vicini a raggiungere la nostra liberta’”. Per oggi, ha precisato Guaido via Twitter, dovranno svolgersi “assemblee in tutto il Paese per divulgare i nostri propositi e convocare alle prossime mobilitazioni”.
Domani invece, ha proseguito, si “terra’ una mobilitazione nazionale in pace nella zona delle principali unita’ militari affinche’ si uniscano alla Costituzione”, mentre per domenica e’ prevista “una veglia e preghiere per i martiri e la liberta’”. “Convoco – ha detto infine Guaido’ – tutti i settori del Paese a realizzare pronunciamenti esigendo la fine dell’usurpazione, l’attuazione costituzionale delle Forze armate, la sua partecipazione all’Operazione Liberta’”, e a “organizzare e realizzare un giorno di sciopero o protesta settoriale durante la prossima settimana”.
Intanto, il bilancio si fa sempre più pesante. Almeno cinque manifestanti sono stati uccisi, tre dei quali minori, e 239 sono rimasti feriti nel corso delle proteste tenutesi in Venezuela a partire dal 20 aprile, secondo le cifre fornite da una portavoce dell’Ufficio Onu per i diritti umani e riportate da media venezuelani. L’ultima vittima e’ un adolescente di 15 anni, morto ieri nello stato di Merida. “Stiamo seguendo con grande preoccupazione la situazione in Venezuela”, ha detto la portavoce Onu Ravina Shamdasani da Ginevra, secondo quanto riportato dai media, sottolineando che le autorita’ venezuelane devono garantire “che non venga fatto un uso eccessivo della forza”.
Secondo quanto dichiarato da Fabiana Rosales, moglie di Guaido’, l’ultima vittima di 15 anni sarebbe stata uccisa dalla Guardia nazionale venezuelana mentre partecipava alle proteste antigovernative. “I nostri bambini vengono uccisi dalla repressione dei dittatori. Yonder Villasmil, 15 anni, e’ stato ucciso dai membri della Gnb (Guardia nazionale bolivariana), mentre stava osservando una protesta sull’Autostrada Panamericana a Santa Elena de Arenales, (nello stato di Merida), ha scritto Rosales su Twitter.
E la situazione in Venezuela sara’ il tema principale dei colloqui tra il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov e il segretario di Stato Usa Mike Pompeo in programma il 6 maggio a Rovaniemi, in Finlandia, ma “e’ probabile” che i capi delle diplomazie di Russia e Stati Uniti discuteranno “anche di Siria e possibilmente di Ucraina”. Lo ha fatgto sapere il vice ministro degli Esteri russo Serghiei Riabkov all’agenzia Interfax. “Se ci sara’ tempo – ha aggiunto Riabkov – i due ministri potrebbero anche toccare le questioni bilaterali”. Intanto, la Casa Bianca riferisce che Donald Trump ha parlato per oltre un’ora con Vladimir Putin di Venezuela e Corea del nord, chiedendo al leader del Cremlino di fare pressione su Pyonyang per la denuclearizzazione.