E’ durato circa tre ore l’interrogatorio svolto dall’imprenditore Paolo Arata, ascoltato dai pm della Procura di Roma titolari dell’indagine che lo vede coinvolto per l’accusa di corruzione assieme al sottosegretario Armando Siri. Al termine dell’atto istruttorio i magistrati hanno deciso di secretare il verbale. Un incontro dai toni distesi, avvenuto negli uffici della Procura generale di piazza Adriana. Il coinvolgimento nel fascicolo del pm Mario Palazzi di Siri ha suggerito agli inquirenti il passo della secretazione del verbale per evitare fughe di notizie che possano ledere agli accertamenti.
“Abbiamo reso dichiarazioni sulla vicenda che chiama in causa il mio assistito, il professor Paolo Arata: ha fornito la sua versione dei fatti. L’interrogatorio è stato secretato per cui non è possibile riferirne alcun contenuto”, ha detto l’avvocato Gaetano Scalise, difensore di Arata, dopo l’incontro con il pm Palazzi. In base alle accuse, che hanno portato alle perquisizioni del 18 aprile scorso Arata avrebbe “promesso o dato” 30 mila euro a Siri in cambio di una sua “sponsorizzazione” per l’inserimento di emendamenti ed incentivi nel cosiddetto mini-eolico. I magistrati romani indagano dopo la trasmissione degli atti da parte della Dia di Palermo e gli accertamenti su Vito Nicastri, ritenuto vicino ad ambienti di mafia. Il collegamento con Arata e l’intercettazione riguardante Siri ha portato alle verifiche di cui si sono concentrati i magistrati nel pomeriggio. Poi negli ultimi giorni è saltata fuori, per Siri, una verifica della Procura di Milano su una compravendita immobiliare. Ieri sera della questione ha riferito il programma ‘Report’ di Raitre.