Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha chiesto a tutti i Paesi di mettere in atto un embargo sulle armi nei confronti della Libia, sottolineando come prevenire la proliferazione delle armi sia importante per ridimensionare il conflitto in corso e per ristabilire la stabilita’ nel Paese. Gueterres ha espresso “profonda preoccupazione” per l’arrivo di armi anche dal mare, rimarcando che l’Ue ha esteso il mandato della missione navale ma ha ridotto la sua presenza nell’area.
In un rapporto circolato ieri al Consiglio di sicurezza, Gueterres osserva – a quanto riferito – che le operazioni militari in atto in Libia sono rafforzate dal trasferimento di armi nel Paese, anche dal mare”. Guterres ha fatto specifico riferimento all’applicazione di una risoluzione dello scorso giugno che autorizzava le autorita’ marittime dell’Unione europea ad imporre un embargo sulle armi al largo delle coste libiche. “In marzo i Paesi dell’Unione europea hanno esteso il mandato della missione navale – ha rimarcato – ma hanno preso la singolare iniziativa di limitare le operazioni rifiutando di consentire il dispiegamento di unita’ navali”.
Intanto, è salito a oltre 75 mila il numero degli sfollati dall’inizio degli scontri armati a Tripoli e dintorni, mentre si contano 29 civili uccisi e e 97 feriti. Degli sfollati e’ stato stimato che oltre il 48% siano bambini ed il 51% donne. Secondo l’Onu, “la situazione umanitaria continua a peggiorare come risultato diretto del conflitto armato dentro e nei dintorni della capitale”. “L’uso di armi esplosive in aree abitative, quali come tiri di artiglieria e bombardamenti aerei continua a causare vittime civili”, conclude l’Organizzazione delle Nazioni Unite.