I dazi sulle importazioni Usa dal Messico non scatteranno perche’ i due paesi hanno raggiunto un accordo per porre un freno all’immigrazione clandestina. A fare l’annuncio e’ stato il presidente Donald Trump via Twitter, nella tarda serata americana. “Sono felice di informarvi che gli Stati Uniti d’America hanno raggiunto un accordo firmato con il Messico. Le tariffe che dovevano essere applicate dagli Usa da lunedi’ contro il Messico sono dunque sospese a tempo indeterminato. Il Messico, a sua volta, ha accettato di adottare misure forti per fermare la marea di immigrati attraverso il nostro confine meridionale. Questo e’ stato fatto per ridurre, o eliminare, l’immigrazione illegale proveniente dal Messico negli Stati Uniti”. Pochi minuti dopo e’ arrivata la conferma, sempre via Twitter, del ministro degli Esteri messicano, Marcelo Ebrard, da mercoledi’ scorso a Washington per negoziare un accordo in extremis.
Da lunedi’ il Messico dispieghera’ la guardia nazionale lungo il suo confine meridionale per fronteggiate il flusso di migranti diretti negli Stati Uniti, contrastando le gang criminali e collaborando con l’intelligence di Washington. Gli Usa estenderanno le deportazioni in Messico dei richiedenti asilo in attesa che venga presa una decisione sulla loro domanda. Il dialogo sull’immigrazione tra Usa e Messico andra’ avanti e se entro novanta giorni non saranno rilevati risultati, “saranno intraprese altre azioni”, secondo il comunicato congiunto diffuso dal dipartimento di Stato americano. Anche il presidente messicano Lopez Obrador ha esultato, ringraziando “per il sostegno tutti i messicani” e confermando il comizio che aveva programmato per oggi al confine, a Tijuana, prima che venisse raggiunto un accordo, per protestare contro le tariffe commerciali annunciate da Trump.
Il presidente americano, che si era dichiarato ottimista sulla possibilita’ di trovare un’intesa al suo rientro alla Casa Bianca dall’Europa, aveva accusato il Messico di fare poco per fermare il passaggio sul suo territorio di migranti dall’America centrale, minacciando di applicare dal 10 giugno dazi del 5% su tutti i beni provenienti dal Messico, che sarebbero progressivamente saliti al 25% ad ottobre, innervosendo i mercati e anche una parte dei parlamentari repubblicani. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, in una nota ha ringraziato l’omologo messicano, “per il duro lavoro nel negoziare un’intesa” che va beneficio di entrambi i paesi.
Le autorita’ messicane avevano gia’ impegnato piu’ uomini per rafforzare la sorveglianza ai loro confini con il Guatemala, dispiegando 6.000 guardie nazionali. Hanno anche congelato i conti bancari di sospetti contrabbandieri e hanno rimandato centinaia di honduregni nel loro paese. Mercoledi’ hanno bloccato la marcia di circa 1.200 migranti appena entrati in Messico dal Guatemala. La stragrande maggioranza dei 144 mila migranti arrestati o rientrati nel confine meridionale degli Stati Uniti a maggio provenivano dall’Honduras, dal Salvador e dal Guatemala, alcuni dei paesi piu’ poveri e violenti del continente. “Gli Stati Uniti sono ansiosi di lavorare con il Messico per rispettare questi impegni – ha concluso Pompeo – in modo da arginare la marea di immigrati illegali attraverso la frontiera meridionale e per rendere il nostro confine forte e sicuro”.