Mosca, pugno duro su marcia per libertà stampa. Oltre 400 fermi, anche Navalny passerà notte in commissariato

Mosca, pugno duro su marcia per libertà stampa. Oltre 400 fermi, anche Navalny passerà notte in commissariato
12 giugno 2019

Il blogger di opposizione russa Aleksey Navalny passerà la notte in commissariato. Ma non sarà il solo. Sono ben oltre 400 i fermati durante l’odierna marcia a sostegno del reporter di Medusa Ivan Golunov e contro la fabbricazione di casi criminali su giornalisti scomodi, secondo OVD-Info. E ci sono molti giornalisti tra i detenuti, che vestivano la maglia con quello slogan che è diventato ormai l’inno di questa strana vicenda: “Io/noi siamo Ivan Golunov”, in riferimento al reporter arrestato e poi rilasciato, dopo che a sorpresa sono cadute le accuse nei suoi confronti di spaccio di droga su larga scala.

La marcia è iniziata proprio mentre Vladimir Putin cominciava a parlare al Cremlino, alla consegna dei premi di Stato. Le persone non hanno cercato di sfidare in alcun modo le forze dell’ordine, se non per il fatto di essere lì benchè il municipio di Mosca non avesse concesso il permesso. I poliziotti della Rosgvardia hanno usato i manganelli sui partecipanti. Anche le macchine per innaffiare le strade sono apparse, versando acqua sui partecipanti della marcia. Nel frattempo dall’edificio principale del Ministero degli Interni sono uscite alcune persone per guidare personalmente le attività delle forze dell’ordine contro i manifestanti. Qualcuno ha fatto notare che alcuni di loro sono dei veri veterani della sicurezza.

Intanto il giardino dell’Hermitage di Mosca, di fronte alla centrale di polizia, è stato evacuato a causa di “previsioni meteo sfavorevoli”. Tale annuncio è stato trasmesso nel parco. In precedenza è stato riferito che il parco è stato evacuato a causa di segnalazioni di una bomba. Gli agenti stanno arrestando in massa. Il rappresentante presso Putin per i diritti umani nella Federazione russa, Tatyana Moskalkova, ritiene che l’uso della forza da parte della polizia sia una manifestazione di mancanza di professionalità. E non è l’unica. Anche la figlia del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sostiene la liberazione del reporter Ivan Golunov, fermato e poi ieri messo in libertà dopo accuse di spaccio su larga scala, successivamente decadute.

La bella Elisaveta Peskova dal suo Instagram, sul quale può vantare quasi 90 mila follower, scrive che è “vergognoso che sorgano situazioni in cui venga messa in dubbio l’onorabilità delle forze dell’ordine”. La Peskova sottolinea anche il lavoro di reporter come Golunov “che rischiando la libertà e anche la vita, cercano di rendere la nostra esistenza più pulita”. Peskova, per quanto appartenente a una élite, è una giovanissima esponente delle nuove generazioni russe e ha postato il suo parere, proprio mentre a Mosca si consumavano i fermi e il pugno duro delle forze dell’ordine su una manifestazione non autorizzata in favore di Golunov. Secondo alcuni media russi, a guidare le operazioni di polizia c’erano persone che si occupano di sicurezza in Russia sin dalle Olimpiadi di Mosca 80. askanews

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