L’Assemblea regionale siciliana adotta il Codice etico per i suoi deputati, approvato lo scorso 22 maggio dalla Commissione regionale antimafia guidata da Claudio Fava. Lo ha deciso oggi il Consiglio di presidenza dell’Ars. Il testo entra in vigore, ma per evitare che si impantani tra continui rinvii in Aula, come avvenuto per il precedente testo firmato dall’allora presidente dell’Antimafia Nello Musumeci, si e’ stabilito che il documento entri nelle buone pratiche, ma non sara’ inserito nel regolamento, per modificare il quale, sarebbe necessario un passaggio in Sala d’Ercole. Cinque titoli e 23 articoli. Dallo stretta sugli sprechi di fondi pubblici e sulle consulenze, al divieto di accettare favori, regali, impegnandosi a denunciare tentativi di corruzione, pressioni o minacce, a evitare ‘frequentazioni pericolose’, fino al “Divieto di clientelismo”.
LEALTA’ E TRASPARENZA Nell’esercizio delle proprie funzioni il deputato “persegue l’interesse generale della Comunita’ regionale ed e’ tenuto ad osservare i principi di legalita’, lealta’, integrita’ e indipendenza, imparzialita’, trasparenza e responsabilita’”. Esercita le sue funzioni “con disciplina ed onore”, perseguendo “solo ed esclusivamente l’interesse generale”, con indipendenza e senza condizionamenti, diretti o indiretti, il suo mandato, “nel rispetto incondizionato della dignita’ della persona ed agisce secondo criteri oggettivi e meritocratici evitando qualsiasi forma di discriminazione”.
DOVERI. STRETTA SU FONDI PUBBLICI E CONSULENZE Il deputato si impegna ad utilizzare con correttezza e trasparenza le risorse pubbliche di cui dispone in ragione del proprio ufficio. Contrasta ogni forma di spreco e favorisce il buon andamento dell’azione amministrativa. Si astiene dal compiere “qualsiasi atto volto a deviare dal loro scopo i fondi o le sovvenzioni pubbliche ovvero ad impiegarli per finalita’ personali dirette o indirette”. Il ricorso a consulenti esterni “deve essere adeguatamente motivato”. Il deputato si astiene dal ricevere contributi da parte di soggetti, compresi enti, aziende, agenzie e societa’, anche partecipate o controllate dalla Regione, che nei tre anni precedenti siano stati destinatari da parte dell’amministrazione regionale di atti di natura autorizzativa, o di sovvenzioni e contributi.
NO A ‘RELAZIONI PERICOLOSE’ Il deputato si astiene dal compimento di condotte, “anche se penalmente non rilevanti, che si concretizzino in rapporti di familiarita’ o di frequentazione non occasionale con esponenti delle organizzazioni mafiose o comunque criminali”. In ogni caso il deputato non puo’ esercitare la sua funzione “al fine di ottenere profitti personali e vantaggi particolari di terzi, ovvero a servizio di soggetti riconducibili ad organizzazioni mafiose o altrimenti criminali”. E’ tenuto a segnalare qualsiasi interferenza o pressione e a comunicare tempestivamente all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, di essere stato sottoposto a procedimento di prevenzione o penale per reati di criminalita’ organizzata, contro la pubblica amministrazione e procedimenti di responsabilita’ per danno erariale da parte della Corte dei Conti. Assicura piena collaborazione all’autorita’ giudiziaria e denuncia immediatamente alla procura intimidazioni o tentativi di corruzione.
NIENTE FAVORI NE’ REGALI Il deputato non puo’ accettare, ne’ sollecitare alcun tipo di compenso, riconducibile anche indirettamente all’esercizio di forme di influenza sui voti da lui espressi o sullo svolgimento delle proprie funzioni. Non deve chiedere, ne’ esigere da soggetti con cui ha intrattenuto rapporti di natura contrattuale o professionale, prestazioni, conferimenti di beni e servizi, assunzioni di personale da cui possa ricavare un vantaggio. Il deputato non puo’ chiedere ne’ per se’, ne’ per altri alcun tipo di regalia o beneficio avente valore economico, non deve accettare regali con un valore superiore ai 150 euro annui, da soggetti, compresi enti, aziende, agenzie e societa’, anche partecipate o controllate dalla Regione, che nei tre anni precedenti abbiano avuto a che fare con l’amministrazione regionale.
NE’ CLIENTELE NE’ CONFLITTI D’INTERESSE Il deputato “non puo’ in alcun modo condizionare l’approvazione di atti, ne’ influenzare le scelte di soggetti privati a fini clientelari, ovvero esercitare le proprie funzioni per promuovere esclusivamente l’interesse particolare di individui e gruppi a detrimento dell’interesse pubblico”. Il deputato inoltre e’ tenuto a segnalare ogni possibile conflitto di interessi all’Ufficio di Presidenza.
CONTROLLI E SANZIONI E’ istituito il Comitato Etico composto da cinque deputati nominati dal presidente dell’Assemblea. Qualora ravvisi o venga a conoscenza di comportamenti non conformi al Codice etico, li contesta al deputato interessato. Le sanzioni sono il richiamo orale o ammonimento; la censura; l’invito a dimettersi da componente del Consiglio di Presidenza, da presidente o componente dell’Ufficio di Presidenza di una commissione parlamentare o del Comitato Etico o da altre cariche istituzionali dell’Assemblea.