Tensioni nel governo, slitta a lunedì ddl assestamento con piano anti procedura Ue

Tensioni nel governo, slitta a lunedì ddl assestamento con piano anti procedura Ue
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti
26 giugno 2019

Slitta a lunedì l’atteso ddl sull’assestamento di Bilancio – solitamente approvato per prassi entro il 30 giugno – ma che quest’anno assume un rilievo fondamentale alla luce della procedura di infrazione che incombe sull’Italia. Ad annunciare il rinvio è stato i sottosegretario alla presidente del Consiglio Giancarlo Giorgetti che ha riferito che l’assestamento sarà accompagnato da una relazione al Parlamento con l’indicazione del nuovo deficit.

A stretto giro è arrivata la conferma di palazzo Chigi che ha pubblicato la convocazione dell’ordine del giorno del Cdm di questa sera dove non figura appunto il disegno di legge finalizzato all’assestamento delle previsioni di bilancio. Il Consiglio dei ministri si terrà comunque alle 18.50 con all’odg provvedimenti in scadenza e, con ogni probabilità, il dl Bonisoli che era atteso già la scorsa settimana. Ufficialmente, riferisce Giorgetti, il Cdm per affrontare il nodo ‘procedura di infrazione’ slitta per via del fatto che il premier e alcuni ministri volano a Osaka per il G20 e preferiscono rimandare il confronto al loro rientro. In realtà, è verosimile che il governo (dal momento che la data del 30 giugno non è perentoria) si prenda un pò di tempo per mettere a punto il piano del Mef per evitare il cartellino rosso da Bruxelles. L’allungamento dei tempi è, infatti, una delle dirette conseguenze delle tensioni nella maggioranza delle ultime ore, dopo che i due lunghi vertici di governo di ieri -sul dossier Autonomia e sulle concessioni autostradali – si sono conclusi con un nulla di fatto.

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Solo ieri il titolare di Via Venti Settembre Giovanni Tria si era detto ‘ottimista’ sul raggiungimento di un accordo con la Ue e aveva ribadito l’intenzione di ridurre il deficit al 2,1% del Pil attraverso i risparmi attesi da reddito di cittadinanza e quota 100 (si parla di circa 3 miliardi), maggiori entrate fiscali e minori uscite che proprio il ddl assestamento di bilancio dovrà quantificare. La maggioranza resta, però, ancora divisa sulla destinazione del ‘tesoretto’ da reddito e pensioni. Il braccio di ferro è fra chi, come il ministro Tria e il premier Giuseppe Conte, vuole impiegare quei soldi per abbattere il disavanzo e chi, come i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, vorrebbe invece impiegarli per ridurre le tasse o fare investimenti. C’è inoltre da considerare che per centrare l’obiettivo di riduzione del deficit al 2,1% come sollecitato dalla Ue non sono sufficienti i risparmi in questione e quindi i tecnici continuano a lavorare per recuperare risorse aggiuntive, con il vincolo però di non aumentare le tasse come hanno ribadito tutti più volte all’interno dell’esecutivo.

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