Sea Watch, il giorno più lungo del capitano Carola
Procuratore: “Ragioni umanitarie non possono giustificare atti di violenza”. Comandante ospite da amica a Lampedusa
Nella sua notte piu’ dura, il capitano Carola Rackete affronta da donna di mare chi in divisa il mare lo solca ogni giorno e arriva il primo gesto distensivo dopo oltre due settimane di tensione attorno alla Sea Watch3. La giovane capitana chiede scusa ai finanzieri per avere quasi provocato un incidente ai danni della loro motovedetta con una manovra di cui ora riconosce la pericolosita’, finalizzata a portare a terra i 40 migranti sbarcati nel porto di Lampedusa alle sei di ieri mattina solo dopo avere abbracciato uno a uno i volontari dell’imbarcazione.
Un’ammissione che non puo’ alleggerire la sua posizione processuale dopo l’arresto con le accuse di ‘resistenza o violenza contro nave da guerra’ perche’ non e’ stata pronunciata durante un interrogatorio, ma in un contesto ‘informale’. Dai vertici della Guardia di Finanza arriva comunque l’apprezzamento per le scuse, in attesa che un giudice valuti se convalidare o meno i domiciliari su richiesta dei pm attesa nelle prossime ore. L’interrogatorio dovrebbe svolgersi tra lunedi’ e martedi’ dopo che la donna verra’ trasferita da Lampedusa ad Agrigento.
Al momento, a quanto si e’ saputo, e’ ospite di un’amica sull’isola. Si sta cercando di non dare indicazione precise su dove si trovi nel timore di attacchi contro la sua persona dopo che l’altra sera un gruppo di lampedusani, guidati dall’ex vicesindaco dell’isola Angela Maraventano, l’ha insultata, mentre applausi provenivano dai sostenitori della Sea Watch. “Carola e’ stanca e stressata”, fanno sapere i suoi legali Leonardo Marino e Salvatore Tesoriero i quali considerano “una follia” l’accoglienza “in assetto da guerra” della Sea Watch3 nell’isola siciliana. Per il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio invece “le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi lavora in mare per la sicurezza di tutti”.
In attesa di un eventuale processo alla Rackete (smentito quello per direttissima di cui alcuni media avevano parlato), le Fiamme Gialle hanno elevato una sanzione amministrativa di 16mila euro ciascuno al comandante , all’armatore e al proprietario della nave che batte bandiera olandese. La nave e’ stata intanto affidata al vicecomandante e si dirigera’ presto verso il porto di Licata dopo che ieri mattina la sua presenza ha provocato un ritardo di 45 minuto nel decollo di un aereo da Lampedusa a Palermo a causa dell’altezza del suo albero. “Ora tutto e’ nelle mani della Procura e sara’ la Procura a fare le sue valutazione – riflette il sindaco di Lampedusa Toto’ Martello – Resta l’amaro in bocca perche’, finito il ragionamento sulla Sea Watch, resta il problema degli sbarchi e sarebbe opportuno un tavolo europeo per capire il comportamento da tenere su questo fenomeno”.