Occupata aula del parlamento a Hong Kong. Governo accusa: usata violenza estrema

1 luglio 2019

I manifestanti hanno occupato l’aula del parlamento di Hong Kong, scrivendo slogan sui muri in legno con lo spray: sul podio, in base alle immagini circolate sui social media, e’ tornata a sventolare la vecchia bandiera coloniale britannica. Diversi striscioni sono stati aperti nell’aula: “Nessuna violenta rivolta, solo un violento regime”, recita uno tra i piu’ grandi esposti, mentre ci sono piu’ persone, tutte dotate di mascherine e caschi, che si stanno alternando in brevi discorsi al megafono. Diversi graffiti sono attacchi diretti alla criticatissima governatrice Carrie Lam (“Dimettiti”) o al governo (“ci ha costretto alla rivolta”) o ancora contro Pechino e contro “il neo-colonialismo cinese”.

Il governo di Hong Kong accusa in una dichiarazione i manifestanti che hanno occupato il Parlamento di aver usato “violenza estrema”: i manifestanti “radicali hanno preso d’assalto il complesso del Consiglio legislativo con una violenza estrema. Questi manifestanti hanno messo seriamente a repentaglio la sicurezza degli agenti di polizia e il pubblico, atti cosi’ violenti sono inaccettabili per la societa’”. E’ caos a Hong Kong dove sarebbero in 550 mila i manifestanti a scendere in piazza, secondo le cifre fornite dagli organizzatori citati dalla Bbc sul proprio sito. La polizia ridimensiona il numero a 190 mila, invecew, partecipanti alla protesta. Protesta ripresa oggi, in occasione del 22esimo anniversario del ritorno della citta’ alla Cina. Il 1 luglio 1997, Hong Kong venne riconsegnata dal Regno Unito a Pechino, ma la citta’ e’ tuttora amministrata separatamente in base all’accordo “un Paese, due sistemi”.

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