Bimba morta dopo ricovero, i medici omisero referto tac

Bimba morta dopo ricovero, i medici omisero referto tac
3 luglio 2019

“Clamoroso sviluppo in relazione alla morte di Cloe Grano”, la bambina di 5 mesi morta nell’aprile del 2014 nell’ospedale Santobono a Napoli dove era stata trasferita da quello di Cosenza dopo alcuni giorni di ricovero durante i quali, secondo i familiari, non fu individuata la causa dei dolori addominali che la piccola accusava”. Lo affermano i legali della famiglia, gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza. Oggi nel corso di uno dei processi penali aperti a Cosenza nei confronti dei sanitari che la ebbero in cura nella citta’ calabrese, una testimone, hanno riferito i legali, “confermando quanto presente nel diario clinico circa l’effettuazione di una ecografia, di cui pero’ non si e’ mai trovata traccia, ha riferito non solo che l’esame e’ stato effettivamente eseguito, ma ha fornito anche le generalita’ del medico che vi ha dato corso. La medesima circostanza per la verita’ era stata gia’ riferita da un altro medico”.

La testimone, inoltre, sempre secondo quanto riferito, ha “evidenziato un’altra circostanza, vale a dire che i sanitari omisero volutamente non solo di refertare l’ecografia, ma anche di indicare nel referto della tac eseguita subito dopo, la patologia che era emersa all’esito di tali esami”. “Ho sempre pensato – ha commentato il papa’ di Cloe, Dino Grano – che qualcosa di gravissimo era successo. Per questo non mi sono mai arreso, anche quando venivo additato come visionario. La verita’ finalmente sta emergendo e chi ha sbagliato deve pagare”. “Si tratta – hanno sostenuto gli avvocati Gentile e Cozza – di una delle pagine piu’ buie e tristi per la sanita’ italiana. Se quanto affermato dai testimoni trovera’ riscontro, e’ evidente che non si tratta soltanto di una responsabilita’ medica, ma si profilano condotte consapevoli di natura dolosa, che fanno assumere alla vicenda dei tratti molto diversi. Ci attiveremo quanto prima affinche’ anche il Ministero della sanita’ si occupi della vicenda”.

Leggi anche:
Un miracolo sfiorato: un giovane indiano risorge dalle ceneri

Cloe ha perso la vita nel giorno di Pasquetta del 2014. Nei giorni precedenti i genitori l’avevano più volte accompagnata al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Cosenza per dei disturbi intestinali e mal di pancia accusati dalla piccola, ma erano stati sempre rimandati indietro. Secondo i sanitari si trattava di una banale influenza. Solo quando il quadro clinico della bimba è degenerato si è deciso per il trasferimento al Santobono di Napoli dove l’invaginazione è stata subito diagnosticata e operata, quando ormai però era troppo tardi per evitare il decesso.

E non ci sono colpevoli per la morte della piccola Cloe. Infatti, lo scorso novembre, il gup ha assolto tutti per non aver commesso il fatto. Lo stesso pm aveva chiesto l’assoluzione per i medici Gaetano Pugliese e Maria Raffaella Aceti, mentre per il radiologo Roberto De Rose, il rappresentante dell’accusa aveva invocato la condanna a un anno e quattro mesi. Il gup invece ha assolto tutti.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti