Sanità lombarda, assolto il viceministro Garavaglia: “La verità rende liberi”

Sanità lombarda, assolto il viceministro Garavaglia: “La verità rende liberi”
Massimo Garavaglia
17 luglio 2019

Il viceministro dell’Economia ed esponente della Lega, Massimo Garavaglia, e’ stato assolto per non aver commesso il fatto nel processo milanese in cui era imputato per turbativa d’asta su una gara per il servizio di trasporto di persone dializzate del 2014, quando era assessore lombardo all’Economia.

Secondo l’accusa formulata dal pm Giovanni Polizzi, nel 2014, in veste di assessore all’economia della Regione Lombardia, Garavaglia avrebbe pilotato a favore della Croce Azzurra Ticinia, associazione dell’Alto Milanese, una gara d’appalto da 11 milioni di euro all’anno per il trasporto dei malati dializzati. “Sono felice per Massimo Garavaglia – ha commentato il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini -. E’ una persona fondamentale per la prossima manovra economica che dovra’ attuare il taglio delle tasse. Spiace che lui, come tanti, troppi italiani abbiano dovuto aspettare quasi cinque anni per sentirsi dire che non ha fatto nulla”.

“Un processo inutile e che poteva anche non essere fatto”, secondo l’avvocato Jacopo Pensa, legale del viceministro Massimo Garavaglia. “Non meritava di fare questa esperienza”, ha aggiunto il difensore, e ha riconosciuto che in questa occasione “gli avversari politici non hanno mai forzato la mano”. “La telefonata di segnalazione di un problema non e’ sufficiente a concorrere in un reato” ha poi sottolineato Pensa. “Secondo noi non c’era neppure il reato in se’, ma i giudici hanno ritenuto che qualcuno lo avesse commesso. Garavaglia e’ stato assolto per non aver commesso il fatto sono felicissimo per lui”, ha sottolineato Pensa, considerando che da parte dei giudici c’e’ stata la comprensione del fatto che l’allora assessore oggi viceministro “e’ una persona perbene che non ha commesso nessun reato”. Ieri “Garavaglia era sereno, era ottimista, nonostante io non lo sia mai in questi ambienti”, ha concluso l’avvocato, ammettendo comunque che la “vicenda per lui e’ stata molto dura da affrontare”.

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La pubblica accusa aveva chiesto per il leghista una condanna a 2 anni di carcere. I giudici della Quarta Sezione Penale lo hanno invece assolto “per non aver commesso il fatto”. “La verita’ rende liberi – le prime parole del viceministro -. Sono contento che alla fine tutto sia andato per il meglio. Non e’ stato un periodo semplice pero’ va bene anche cosi'”. L’ex vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, invece, e’ stato condannato a cinque anni e sei mesi nello stesso processo milanese. Mantovani era stato arrestato nell’ottobre del 2015 per corruzione, concussione e turbativa d’asta.

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