Virality, la start up anti-fake su Instagram con lo Story Bombing

26 luglio 2019

Ogni giorno 500 milioni di utenti passano 25 minuti del loro tempo su Instagram ma non è facile districarsi tra campagne, blogger, fake e influencer che fanno di tutto per aumentare likes e numero di followers del profilo. Di recente lo stesso social ha preso una posizione netta nei confronti di automazioni, botting e “fake”, bandendole definitivamente. Una battaglia che ha trovato risposta in una start up italiana under 35, Virality, (nata tra Milano e Bologna e supportata dalla piattaforma Gellify), impegnata ad assicurare agli utenti una crescita organica e trasparente agli occhi di Instagram, utilizzando le API (application programming interface) ufficiali di Facebook/Instagram.

Tra le feature dell’app Virality c’è infatti il cosiddetto “Story Bombing” che permette agli instagrammer di taggarsi reciprocamente nelle stories per crescere di notorietà a vicenda e all’utente di verificare la veridicità del profilo. La start up si vanta di aver creato il primo sistema ufficiale per una crescita sostenibile social. Gianluca Bernardi, CEO e Co-founder di Virality: “Virality nasce da un progetto editoriale che portiamo avanti dal 2017 per cercare di aiutare le persone ad accrescere la propria fanbase su Instagram. Questo però mi ha portato a pensare che ci poteva essere da approfondire anche un altro mercato, quello della verità: è tutto vero su Instagram? Quindi ho cercato di coordinare questo team che è poi diventato Virality per cercare di capire se ci fosse una vera necessità sul mercato di arrivare a una verità di Instagram, quindi analizzare i follower degli utenti e poi comprendere cosa farne di questa analisi, per riuscire a capire se quell’utente riuscirà a ottenere una conversione o meno”. Una sorta di certificazione “di qualità” 2.0.

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