Con integratori alimentari fino al -25% di colesterolo “cattivo”

12 settembre 2019

Nove italiani su dieci sono informati sul rischio cardiovascolare legato ad alti livelli di colesterolo, ma solo 6 su 10 hanno fatto un controllo nell’ultimo anno e di questi il 61% non ricorda i propri valori e oltre un terzo di chi li ricorda ritiene di non avere il colesterolo alto, ma in realtà ha valori oltre soglia. E’ il risultato di una ricerca condotta da IQVIA su un campione di mille italiani e presentata all’indomani della diffusione da parte delle associazioni europee di cardiologia e di arteriosclerosi delle nuove linee guida sulle malattie legate alla presenza di grassi nel sangue, che evidenziano per i pazienti non farmacologici l’importanza della prevenzione, agendo su fattori come stili di vita e alimentazione ed includendo nella dieta, e sotto controllo medico, l’uso di integratori contenenti riso rosso fermentato e altri nutraceutici come la berberina.

Alberico Catapano, professore ordinario di Farmacologia dell’Università di Milano: “Le linee guida indicano le possibilità di ricorrere a una integrazione alimentare, i cosiddetti nutraceutici. Qui sono elencati e sono suggeriti quelli che hanno una documentazione clinica inoppugnabile quindi trial clinici in cui si documenta l’efficacia”. Con gli integratori, a patto che siano di provata utilità e sicurezza si possono ottenere importanti risultati come ha spiegato Matteo Pirro Direttore Medicina Interna dell’Università di Perugia: “Quello che ci si può attendere per i preparati più efficaci già a distanza di 2 o 3 mesi, è una riduzione del 20/25% del Colesterolo Ldl, quello che noi definiamo colesterolo “cattivo”. E’ chiaro che la terapia dovrà essere duratura nel tempo, più duratura è maggiore sarà la probabilità di ottenere un beneficio a lungo termine proprio sugli eventi cardiovascolari”.

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Dalla ricerca IQVIA emerge che il 73% degli intervistati conosce gli integratori alimentari per combattere il colesterolo e il 52% di chi ha il colesterolo alto li usa per ridurlo. E infatti il mercato è in costante crescita, come ha spiegato Fabio Torriglia Ad di Mylan Italia, azienda farmaceutica fra i pionieri nello studio di integratori alimentari e in grado di garantire nella produzione la stessa qualità riservata ai farmaci: “Noi abbiamo una certezza è un mercato che sta crescendo e continua a crescere e sicuramente avrà dei picchi di crescita che aumenteranno più aumenterà la consapevolezza che il colesterolo non è solo un fattore di rischio ma è un fatto causale, cioè può causare l’infarto e malattie cardiovascolari. Quindi prevenire, ma soprattutto intervenire precocemente anche quando si è a livelli di colesterolo anche borderline”.

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