“Lo Statuto regionale siciliane ha ragioni piu’ profonde di un episodio storico che vedeva uno scontro frontale tra il popolo siciliano e Stato italiano. L’autonomia in qualche modo e’ stato un processo di crescita del popolo siciliano, ma con coraggio diciamo che e’ stata un’autonomia svilita, non utilizzata bene, incrinata, vilipesa dal sistema di potere mafioso, uno strumento di lotta contro la mafia che si e’ trasformato in un sistema di collateralismo al potere mafioso stesso”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, intervenendo in Aula all’Assemblea Regionale Siciliana, nel giorno della presentazione al Parlamento regionale della nuova squadra di governo. Gli assessori sono al fianco del presidente nei banchi del governo di Sala d’Ercole, tranne alcuni componenti dell’esecutivo, come il pm Vania Contrafatto, che aspetta l’ok del Csm.
“Nessuno me ne voglia quando, estrapolando un ragionamento meramente teorico, alla Pasolini, dico che bisogna fare il processo alle vecchie caste di potere – ha proseguito Crocetta -. Lo dice anche Grillo. Solo che i grillini, quando lo dice lui, dicono che fa bene. A me chiedono di fare i nomi. Io i nomi li faccio quando vado nelle Procure. I processi di piazza non rientrano nel mio stile”. Quindi Crocetta ha osservato: “Quando diciamo che nei consigli comunali ci possono essere rappresentanti delle cosche, diciamo qualcosa di tanto sbagliato che non sia nelle relazioni delle commissioni antimafia degli ultimi 30 anni?”. “Non significa offendere un organismo – ha proseguito il presidente della Regione -. Dobbiamo porci seriamente il problema di quanto questa regione, negli anni, non sia stata compenetrata dal tessuto mafioso. E quanto questo sistema abbia agito in cio’ che ho ereditato. Denunciare infiltrazioni non significa chiamare a responsabilita’ individuale qualcuno, ma concentrarci sull’attivita’ preventiva”.
Intanto, Crocetta ha affidato l’incarico di vice presidente della Regione all’assessore regionale siciliano alla Formazione, Mariella Lo Bello che, prima della seconda nomina da assessore alla Formazione, aveva fatto parte della prima giunta Crocetta con la delega al Territorio.