E’ morto all’età di 84 anni Fred Buongusto. Il cantante era malato da tempo ed è morto nella notte nella sua abitazione a Roma. Fonti del casntante fanno sapere che “la notte scorsa, alle 3,30 circa, ha cessato di battere il cuore di Fred Bongusto”. I funerali saranno celebrati a Roma, lunedì 11 novembre, alle 15, nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli artisti in piazza del Popolo.
Bongusto si fa conoscere già nei primi anni Sessanta con il complesso I 4 Loris (composto da Renato Silvestri, Loris Boresti, Luciano Bigoni e Nini Mezzet, oltre che da lui). Nel 1964 la celebrerrima “Una rotonda sul mare”. Antonio Carlo Bongusto, in arte Fred Bongusto, nasce a Campobasso nel 1935. Il crooner italiano di ‘Una Rotonda sul mare’, composta nel 1964 e considerata il suo brano di maggiore successo, inizia la sua carriera discografica grazie all’amicizia con Ghigo Agosti, che gli scrive ‘Bella bellissima’, incisa su 45 giri nel 1962, accompagnata sul lato B da ‘Doce doce’, che si rivela per il cantante esordiente un trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo.
Molto popolare negli anni ’60 e ’70, insieme a colleghi Nicola Arigliano, Teddy Reno, Emilio Pericoli, Johnny Dorelli e l’amico Peppino di Capri, è stato anche autore di diverse colonne sonore di film, soprattutto commedia all’italiana. Tra gli altri suoi brani più noti ‘Malaga’, ‘Spaghetti a Detroit’, ‘Amore fermati’, ‘Doce doce’, ‘Frida’, ‘Tre settimane da raccontare’, ‘La mia estate con te’, ‘Lunedì e Prima c’eri tu’, ‘Balliamo’. Oltre ad aver partecipato a un paio di film musicali nella prima metà degli anni Sessanta, ha anche arrangiato numerose colonne sonore: ne ha curate una trentina per film di successo tra cui ‘Il tigre’ di Dino Risi, ‘Malizia’ (candidata al Nastro d’argento), ‘Peccato veniale’ di Salvatore Samperi, ‘Venga a prendere il caffè da noi’ e ‘La cicala’ di Alberto Lattuada, oltre ad aver interpretato la sigla di chiusura dello sceneggiato ‘Joe Petrosino’ di Daniele D’Anza. Bongusto era sposato dal 1967 con Gabriella Palazzoli, apprezzata soubrette degli anni ’50 e ’60 che recitò in teatro anche con Macario e al cinema al fianco di Alberto Sordi.
Nel 1979 è vittima di un drammatico fatto di cronaca: in sua assenza, due terroristi armati, rivelatisi successivamente essere Cristiano Fioravanti e Alessandro Alibrandi, si introducono nella sua abitazione spacciandosi per fattorini e, dopo avere legato, imbavagliato e malmenato la moglie Gabriella Palazzoli e la loro governante, portano via dalla casa denaro, gioielli e il disco d’oro di Bongusto, per un valore di diverse centinaia di milioni. Nel 1985 pubblica l’album ‘Dillo tu…’ in cui spicca ‘Ammore scumbinato’ che riscuote un buon successo, specie nei piano-bar. L’anno successivo partecipa al Festival di Sanremo con ‘Cantare’ (Di Francia-Iodice-Bongusto) ottenendo un grande successo, tanto che il brano fu il più eseguito in quell’estate.
Bongusto ha spaziato anche nel jazz e nella bossa nova, intenso il suo rapporto con artisti come Toquinho (anche lui di origini molisane) e Vinícius de Moraes. Dal 5 al 16 dicembre 2007 la sua ultima tournée in Sudamerica, nel corso della quale si è esibito in Uruguay ed Argentina. L’ultima sua apparizione pubblica risale al 22 aprile 2013, in occasione del concerto in ricordo di Franco Califano, quando ha cantato il brano scritto per lui dallo stesso artista intitolato ‘Questo nostro grande amore’. Nel 2013 duetta in ‘Amore Fermati’ con Iva Zanicchi nel disco della cantante ‘In cerca di te’. Negli anni Novanta ha rivestito anche la carica di Consigliere Comunale a Bari, eletto nel Partito socialista italiano. Si era ritirato da tempo a Ischia.
IL CORDOGLIO
“Fred Bongusto è stato un grande interprete che con la sua voce ha accompagnato la vita di milioni di italiani. Molte delle sue melodie sono entrate nella storia della canzone italiana, segnando un`epoca a cavallo degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Ci mancherà”, così il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ricorda il cantante scomparso a 84 anni.
I PIU’ GRANDI SUCCESSI
“Malaga”, “Spaghetti a Detroit”, “Amore fermati”, “Doce doce”, “Frida”, “Tre settimane da raccontare”, “La mia estate con te”, “Lunedì” e “Prima c’eri tu” (vittoria a Un disco per l’estate 1966), “Una striscia di mare”, “Questo nostro grande amore”, “Perdonami amore”, “La mia estate con te” e “Balliamo”, una hit che spopolò fra i latini. Tra le colonne sonore quelle per “Malizia” (candidata al Nastro d’argento) di Dino Risi e “Peccato veniale” di Salvatore Samperi, “Venga a prendere il caffè da noi” e “La cicala di Alberto Lattuada”: sua la sigla finale di “Quattro colpi per Petrosino” dello sceneggiato, allora non si diceva fiction, Joe Petrosino di Daniele D’Anza. Mancava dalle scene dal 22 aprile 2013 quando cantò, in ricordo di Franco Califano, “Questo nostro grande amore”.