di Enzo Marino
Scontrini e ricevute non servono per combattere l’evasione fiscale e dovevano essere superati gia’ nel 1996. A sottolinearlo, dopo l’annuncio sull’eliminazione dei due strumenti fatto ieri dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che guarda con favore al provvedimento. “Finalmente si e’ capito che scontrini e ricevute fiscali non servono per combattere l’evasione fiscale. Adesso, pero’, attendiamo i fatti. Ricordo che gia’ nel lontano 1996, l’allora ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, sottoscrisse un protocollo di intesa con le Associazioni di categoria degli artigiani e dei commercianti che prevedeva, successivamente all’entrata a regime degli studi di settore, il superamento della valenza fiscale sia dello scontrino sia della ricevuta fiscale. Dopo 18 anni, purtroppo, ci ritroviamo ancora con entrambi gli strumenti”, ha spiegato.
Ad annunciare la fine degli scontrini fiscali era stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, per una maggiore tracciabilità degli acquisti e dei pagamenti. Per quanto riguarda le imprese minori, il direttore dell’Agenzie dell’Entrate dichiara che l’Ente si sta occupando di svolgere una profonda riflessione sul rapporto cittadino-fisco, incentrata sul massimizzare la semplicità dei rapporti, stabilendo una fiducia più stabile e concreta.
Con l’attuazione dell’assoluta tracciabilità degli acquisti saranno superati anche i numerosi blitz sul territorio con il conseguente abbattimento dei costi. Per questo motivo l’Agenzia delle Entrate fornirà al contribuente, o al suo intermediario, la possibilità di sfruttare nuove tecnologie e reti telematiche in modo da tenere aggiornato costantemente il contribuente o terze parti su tutte le operazioni che lo riguardano. Attraverso questo metodo operativo il contribuente potrà assolvere adeguatamente tutti i suoi obblighi fiscali, facilitando anche la compilazione della dichiarazione reddituale.