Terremoto in Albania: salgono almeno a 27 le vittime, centinaia i feriti. E si continua a scavare

26 novembre 2019

E’ salito ad almeno 27, tra i quali tre bambini fra i 4 e gli 8 anni e nove donne, il bilancio del terremoto che ha colpito ieri l’Albania. Non ce l’hanno fatta due dei sopravvissuti al terremoto: due persone sono morte infatti in ospedale. Si tratta di un ragazzo che era stato estratto ancora vivo dopo 17 ore da sotto le macerie e di una donna che aveva visto morire la figlia nella casa crollata, dove lei stessa era rimasta ferita. Poche ore dopo e’ deceduta anche lei. E’ ancora notte fonda quando l’Albania precipita in uno dei suoi incubi peggiori. La terra trema, sono le 2,54 locali – appena un’ora più tardi in Italia – quando gli edifici di Durazzo, Shijak, Thumane si sgretolano come castelli di sabbia. Ci sono macerie ovunque. E sotto di esse, persone. A decine, forse centinaia. Con un bilancio dei morti che si aggiorna di ora in ora: sono almeno 27, secondo le ultime informazioni. Secondo BalkanWeb, ci sono anche due bambini. Almeno 600 albanesi hanno avuto bisogno di assistenza medica.

Piu’ di 40 persone sono state recuperate vive anche nelle maratone di salvataggio che sono continuate con fari e riflettori dopo il tramonto del sole. “Le squadre di soccorso continueranno tutta la notte”, ha detto il portavoce del ministero della difesa Albana Qehajaj. “Dobbiamo stare attenti perche’ la notte rende piu’ difficile qualsiasi operazione”, ha aggiunto. Temendo di tornare a casa dopo una serie di potenti scosse di assestamento, centinaia di persone a Durazzo si sono rifugiate per la notte in tende allestite nello stadio di calcio della citta’. Al momento, ha precisato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, non risultano nostri connazionali coinvolti. La scossa, di magnitudo 6,4 sulla scala Richter, ha colpito la costa settentrionale del Paese. Il suo ipocentro è stato localizzato a una profondità di 10 chilometri. Durazzo il centro più vicino.

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Tirana dista appena 40 minuti d’auto. Nella capitale la gente è scesa in strada, in preda al panico, e c’è rimasta per tutta la notte, terrorizzata dalle decine di repliche di assestamento, anche di media intensità. Una di queste, in mattinata, ha raggiunto i 5,3 gradi della scala Richter.Il sisma è stato avvertito anche in Italia: in Puglia, in Basilicata, in Campania e in Abruzzo, ma anche in buona parte della regione balcanica, fino a Novi Sad, in Serbia, a circa 700 chilometri di distanza. E alle 9:19, la terra ha tremato pure in Bosnia Erzegovina: una scossa che l’Istituto geologico americano ha valutato pari a 5,4 gradi della scala Richter. Le scuole in Albania oggi sono rimaste chiuse. I soccorritori scavano anche a mani nude, per estrarre eventuali superstiti da sotto le macerie. Video e foto postate sui social network mostrano anche normali cittadini impegnati nelle ricerche tra i detriti. Secondo le testimonianze sul web si temono molti dispersi. Gli ospedali, dove si lavora in condizioni precarie, sono già colmi di gente che chiede aiuto. A Kurbin, località non lontana dall’epicentro, una persona in preda al panico è saltata giù da un balcone. E’ tra le 11 vittime. Altre due persone hanno perso la vita a Thumane.

Una donna anziana è morta facendo da scudo, con il suo corpo, al nipotino di pochi anni. “Tutte le strutture statali sono state attivate fin dai primi momenti dopo il terremoto. Stiamo lavorando intensamente per salvare ogni possibile vita in alcune zone di Durazzo e Thumane”, ha spiegato il primo ministro albanese Edi Rama, in un messaggio su Twitter. “È un momento drammatico in cui dobbiamo comunque mantenere la calma, stare l’uno al fianco dell’altro e affrontare questo colpo”, ha poi aggiunto Rama in un altro tweet. “Faremo tutto ciò che è in nostro potere e con i nostri grandi amici al nostro fianco supereremo questa situazione”, ha aggiunto il premier di Tirana. Tutti “gli amici” dell’Albania si sono mobilitati. E tra loro c’è anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, a nome dell’Italia, ha autorizzato la partenza di uomini e mezzi della Protezione civile. “L’Italia è vicina all’amico popolo albanese, duramente colpito dal terremoto. All’alba ho sentito il Premier Edi Rama e ho subito disposto l’invio di uomini e mezzi di soccorso”, ha confermato il premier su Twitter.

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Il team è composto da squadre USAR di ricerca e soccorso dei Vigili del fuoco della Toscana e squadre operative da Puglia e Campania – integrate da personale medico dell’AREU della regione Lombardia – da ingegneri e tecnici del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco esperti nella valutazione e analisi del danno, da personale del Dipartimento della Protezione Civile e della Croce Rossa italiana. Anche la Turchia ha deciso di inviare mezzi e personale. E la Grecia. “Le ambasciate dell’Unione europea e degli Stati Uniti hanno annunciato la loro disponibilità”, ha confermato Rama. Una disponibilità che, per parte europea, è stata confermata dall’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di Sicurezza, Federica Mogherini. “L’Unione europea è solidale con l’Albania ed è pronta a offrire assistenza, anche attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Unione”, ha detto. “Rimaniamo in contatto con il governo albanese per identificare i modi migliori in cui possiamo aiutare in questo momento difficile”.

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