Sono state trovate le basi per una trattativa che possa arrivare a un accordo per mantenere la produttivita’ ordinaria degli stabilimenti dell’ex Ilva, e per questo l’udienza della causa civile in corso a Milano e’ stata rinviata al 20 dicembre. A deciderlo e’ stato il giudice Claudio Marangoni nel procedimento sul ricorso cautelare d’urgenza presentato dai commissari dell’ex Ilva contro l’addio di Arcelor Mittal nel quale sono presenti come parti la Procura milanese, la Regione Puglia e il Comune di Taranto. Il rinvio e’ stato disposto, come ha spiegato prima di lasciare l’aula l’avvocato penalista di ArcelorMittal, Daniele Ripamonti, sulla base della “trattativa che e’ gia’ in corso”. I legali del Codacons, gli avvocati Marco Maria Donzelli e Marco Colombo, al termine dell’udienza hanno spiegato di essersi costituiti nel procedimento civile “a difesa dei cittadini che non si vedono rappresentati”. Durante l’udienza e’ stato comunicato un cronoprogramma per il riassortimento dei magazzini. Non solo, fonti qualificate del tribunale milanese hanno aggiunto che “l’amministratore delegato di ArcelorMittal Lucia Morselli presente oggi in aula a Milano durante l’udienza civile sul contenzioso sull’ex Ilva ha garantito il normale funzionamento degli impianti e la continuita’ produttiva”, un impegno assicurato “in pendenza di questo giudizio fino al prossimo 20 dicembre”.
L’ad di Mittal Morselli, da quanto si e’ saputo, in aula davanti al giudice Marangoni ha rilasciato una dichiarazione spiegando, da un lato, che l’azienda, pur non essendo obbligata, ha ottemperato all’invito del Tribunale dei giorni scorsi a non bloccare la produzione nella pendenza del procedimento civile, ossia a non assumere “iniziative irreversibili” per il funzionamento degli stabilimenti. E in piu’ ha formalizzato, sempre in aula, la propria accettazione alla disponibilita’ manifestata dal premier Giuseppe Conte, nell’incontro di venerdi’ scorso, ad instaurare un dialogo sulla controversia. Infine, Morselli ha assunto l’impegno fino al 20 dicembre prossimo, data della prossima udienza in cui si fara’ il punto sul raggiungimento dell’accordo tra le parti, a garantire il “normale funzionamento degli impianti e la continuita’ produttiva”. Un impegno assunto, come e’ stato riferito, proprio per rispetto nei confronti del Presidente del Consiglio e dopo le intese raggiunte nell’incontro del 22 novembre. Sul fronte governativo, il viceministro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni, rassicura evidenziando che “stiamo lavorando perche’ vengano rispettati i contratti” per l’ex Ilva di Taranto. Per Buffagni, “In Italia chi vince un bando di gara, presentando un’offerta sul libero mercato poi deve imparare che si rispettano gli accordi”. La questione ex Ilva “e’ – ha aggiunto – sul tavolo del Ministro e del Presidente del Consiglio. Noi la nostra parte la faremo anche perche’ va mantenuta la tutela del piano ambientale: non si puo’ piu’ tollerare di avere il 54% di bambini malati di tumore in piu’ rispetto al resto d’Italia. Per me, da padre – ha concluso – e’ una cosa inaccettabile”.