Parte la Fase 2 del programma di aerei militari F-35, che prevedera’ per l’Italia l’acquisizione di altri 27 velivoli (21 F-35A e 6 F-35B), destinati ad aggiungersi ai 28 aerei gia’ ordinati. “Ho dato avvio alla Fase 2 del programma, confermando cio’ che era gia’ stato definito e comunicato alla Direzione di programma, nella pianificazione del 2017, e mai modificato successivamente”, ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, alle Commissioni riunite Difesa di Camera e Senato. “La fase 2 rappresenta la condizione imprescindibile per l’auspicabile salto di qualita’ per il sito di Cameri, al fine di renderlo pienamente complementare allo stabilimento americano di Fort Worth, che e’ vicino al limite di saturazione”, ha aggiunto.
Secondo Guerini, “cio’ offre indubbie opportunita’ di ulteriore sviluppo per Cameri, anche in relazione alla possibile adesione di nuovi partner europei al programma, su cui stiamo lavorando con grande impegno”. Per la Rivista Italiana Difesa, nei prossimi giorni dovrebbe partire l’acquisizione dei cosiddetti materiali a lunga durata (long lead items) dei primi velivoli di questo ulteriore lotto da 27 F-35, con un primo contributo di 32 milioni di euro. L’annuncio del ministro ha fatto subito partire la polemica della Lega, che rivendica il pressing per lo sblocco del progetto contro le asserite resistenze in seno alla maggioranza. Guerini, in sostanza, avrebbe “mandato cosi’ in soffitta la timida e sofferta mozione di maggioranza approvata in proposito pochi giorni fa. Ne saranno felici i 5S”, hanno affermato i deputati della Lega in commissione Difesa della Camera. “Il governo poteva evitare questa situazione imbarazzante approvando la nostra mozione che andava gia’ nella stessa direzione indicata ora anche dal titolare della Difesa”, hanno detto.
“Dopo tutto il nostro pressing, prendiamo atto con soddisfazione che indietro non si torna. Con buona pace dei 5S, e’ stata dunque fatta finalmente chiarezza anche sulla timida mozione di maggioranza approvata in proposito la scorsa settimana, condizionata dai precari equilibri con il Pd e Renzi”, ha incalzato il capogruppo leghista in commissione Difesa, Roberto Paolo Ferrari, per il quale “l’intenzione del titolare della Difesa e’ quella di consolidare una posizione di continuita’ nei rapporti industriali che ci ancorano nelle alleanze storiche, raggiungendo con consapevole concretezza i possibili vantaggi economico-industriali. E questo significa superare pregiudizi ideologici che danneggiano l’interesse nazionale e l’immagine del Paese presso gli alleati”.
Secondo Alberto Pagani, capogruppo dem in Commissione, quella della Lega e’ una polemica “che non ha davvero ragione di esistere”, mentre sarebbe opportuno evitare “diatribe sterili” su temi “che riguardano l’interesse nazionale e il ruolo dell’Italia nel mondo”. Per il deputato LeU Erasmo Palazzotto, pero’, “avviare la fase 2 del programma sugli F35 senza una valutazione di merito ed in assenza di un’informativa e’ in contrasto con le indicazioni del Parlamento. Il ministro Guerini spieghi su che basi ha autonomamente assunto questa decisione”.