CosmoSkyMed Second Generation, in volo il primo satellite

CosmoSkyMed Second Generation, in volo il primo satellite
19 dicembre 2019

Dopo un rinvio di 24 ore è partito senza ulteriori problemi da Kourou, in Guyana francese, il vettore Soyuz con il primo satellite di Seconda Generazione (CSG-1) del programma COSMO-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e del Ministero della Difesa. Dedicato all’osservazione della Terra, CSG-1 si affianca alla costellazione di 4 satelliti già in orbita utilizzati per compiti di Difesa, monitoraggio ambientale, gestione emergenze e protezione civile. La nuova tecnologia e le innovazioni dei satelliti di nuova generazione di CosmoSkymed permetteranno una maggiore capacità operativa e più efficaci servizi e applicazioni per utenti istituzionali e commerciali. Giancarlo Varacalli, reponsabile Asi del programma CosmoSkymed di seconda generazione. “Il lancio di oggi è stato un successo completo – ha commentato ad askanews da Kourou – il lanciatore ci ha lasciato nell’orbita nominale con un’accuratezza molto elevata e questo è statio confermato dalle rilevazioni del Fucino. Come Asi siamo molto soddisfatti del risultato ed è un grande successo, l’ennesimo per la comunità scientifica italiana”.

Cosmo SkyMed di seconda generazione è stato realizzato da Thales Alenia Space Italia e Telespazio, con Leonardo e diverse imprese italiane mentre i dati inviati a Terra dall’orbita a circa 620 chilometri di quota, vengono acquisiti e processati dal centro di Telespazio del Fucino. Non solo. Per il “Made in Italy” aerospaziale c’è un ulteriore motivo di soddisfazione. Il razzo Soyuz, infatti, ha portato nello Spazio anche la sonda dell’Esa, CHEOPS (CHaracterising ExOPlanet Satellite) il primo cacciatore di esopianeti europeo che studierà in maniera più accurata i circa 4000 pianeti di altri sistemi solari al momento conosciuti. Mario Salatti, responsabile del telescopio di Cheops per l’Asi. “La missione può iniziare – ha detto – a gennaio inizierà la fase di commissioning al termine della quale, dopo un paio di mesi, il satellite sarà pronto per iniziare la sua missione: caratterizzare gli esopianeti che già conosciamo”. CHEOPS è una partnership tra Svizzera ed ESA, con importanti contributi da Italia, e altri Paesi europei. Su commessa dell’Asi, Leonardo e l’INAF di Padova e Catania hanno progettato e realizzato gli “occhi” del satellite che graviterà a 700 km dalla Terra.

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