E’ durata soltanto 27 partite l’avventura bis sulla panchina viola di Vincenzo Montella, esonerato all’indomani dell’1-4 contro la Roma. E’ bastata soltanto una notte di riflessione alla Fiorentina per arrivare a questa scelta, anche se i presupposti c’erano gia’ anche nella tarda serata di ieri. Il pesante ko casalingo per mano dei giallorossi e’ stato solo l’ultimo atto di un percorso che per Montella a Firenze aveva avuto gia’ molte piu’ ombre che luci nella parte conclusiva della passata stagione, con una salvezza arrivata solo all’ultima giornata, e proseguito poi in maniera forse peggiore negli ultimi sessanta giorni, con due soli punti nelle ultime sette gare. L’Aeroplanino appena giovedi’ scorso si era augurato di arrivare a mangiare il panettone all’ombra del Duomo del Brunelleschi ma non ci e’ riuscito, per colpe sue ovviamente – su tutte alcune scelte tecniche poco felici e una squadra che ha dimostrato di non seguirlo totalmente dentro e fuori dal campo – ma anche a causa di una serie di infortuni, vedi alla voce Ribery e Chiesa, e di scelte di mercato operate dal ds e amico, Daniele Prade’, con Lirola e Pedro, due investimenti da quasi 30 milioni complessivi, che non stanno rendendo secondo le aspettative.
“Grazie di tutto mister, ti voglio bene”, il saluto via social di Dusan Vlahovic, mentre l’Aeroplanino ha scelto il proprio profilo Instagram per commentare il suo esonero. “Sarei un bugiardo se dicessi che non mi dispiace lasciare un percorso a meta’, perche’ sono convinto che con qualche correzione, nel girone di ritorno, avremmo fatto meglio – ha scritto Montella – Lo dimostra il rendimento della squadra, quando al completo. Che fosse un anno di transizione era chiaro. E in queste annate ci sono momenti belli e meno belli, che vanno affrontati insieme. Aspettavamo gennaio per rivedere la rosa, inserire qualche calciatore e alzare il livello di competitivita’. L’analisi dei problemi era comune e condivisa. Perche’ a prescindere da me il problema c’era e probabilmente c’e’. Ringrazio il mio staff, ringrazio chi lavora dietro le quinte, ma soprattutto ringrazio i miei calciatori, che mi hanno seguito dall’inizio alla fine e dandomi tutto quello che avevano. Uomini veri, dal piu’ piccolo al piu’ grande. Sempre. Resta il rammarico, ma anche la gratitudine nei confronti di chi ha creduto in me e mi ha dato la possibilita’ di sedere sulla panchina della Fiorentina”.
Nel frattempo la societa’ gigliata pensa al sostituto, anche se non pare avere, al momento, fretta. La sensazione e’ che il club stia cercando un traghettatore per arrivare sani e salvi in classifica a giugno prossimo per poi far guidare Pezzella e compagni da un allenatore di ‘prima fascia’. Tre i nomi in ballo per raccogliere l’eredita’ di Montella Beppe Iachini, avvistato gia’ questa mattina a Firenze, ex giocatore viola e dato in pole position, ma anche Gigi Di Biagio e Davide Nicola. Non sembra convincere invece un possibile ritorno in viola di Cesare Prandelli. Per l’annuncio ci potrebbero volere giorni e non ore. Infatti Rocco Commisso, che ha comunque sofferto nell’esonerare l’ex allenatore di Sampdoria, Milan e Siviglia, non vuole piu’ sbagliare per non esaurire quella fiducia che i tifosi della Fiorentina hanno riposto nei suoi confronti fin dal suo arrivo.
Con l’esonero di Montella sale a otto il numero degli allenatori che, da inizio stagione, sono stati esonerati in Serie A. A inaugurare la serie dei cambi e’ stato Eusebio Di Francesco che, il 7 ottobre scorso, dopo la 7/a giornata, si e’ accordato con la Sampdoria per un divorzio consensuale, lasciando la squadra ultima in classifica con sei sconfitte e una vittoria. Al suo posto, sulla panchina blucerchiata, e’ arrivato il 12 ottobre Claudio Ranieri. L’8 ottobre e’ toccato a Marco Giampaolo lasciare la guida del Milan col quale aveva vinto tre partite, perdendone quattro. Al suo posto il club rossonero ha chiamato Stefano Pioli. Quindi e’ stato il turno di Aurelio Andreazzoli sollevato dal proprio incarico sulla panchina del Genoa il 22 ottobre: Thiago Motta il sostituto. Il primo novembre Igor Tudor e’ stato esonerato dall’Udinese che ha affidato la squadra friulana al vice Gotti. Il 3 novembre Eugenio Corini ha lasciato la panchina del Brescia a Fabio Grosso: ma per l’ex azzurro campione del mondo l’avventura con la squadra lombarda e’ durata poco. Il 2 dicembre il Brescia lo ha sollevato dall’incarico, richiamando in panchina lo stesso Corini. Il 10 dicembre il terremoto al Napoli: via Carlo Ancelotti e squadra affidata a Rino Gattuso. Ora anche per la Fiorentina il cambio in corsa: si chiude la parentesi Montella, in attesa del nuovo tecnico viola.