Dopo il successo ottenuto con la regia dell’opera inaurale della Stagione 2014 del Teatro Massimo, Der Fuersnot di Strauss, Emma Dante torna a Palermo, ma questa volta con il teatro di prosa presentando domani 25 febbraio, al Teatro Biondo Stabile, Le sorelle Macaluso. Emma Dante, oltre a curarne la regia, è anche l’autrice del testo e per la prima volta sul palcoscenico del Biondo sceglie di mettere in scena la “storia matriarcale” di una famiglia tutta al femminile della quale fanno parte sette sorelle: Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella, morta qualche anno prima. La vicenda prende il via dalla cerimonia funebre di una di loro: qui le sorelle si fermano a ricordare, a evocare, a rinfacciare, a sognare, a piangere e a ridere della loro storia. I morti stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta mentre una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. “Tutto si ispira al piccolo racconto – spiega Emma Dante – che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: ‘In definitiva, io sugnu viva o morta?’ La figlia rispose: ‘Viva! Sei viva mamma!’ E la madre beffarda: ‘See viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri’”. Le donne protagoniste della messa in scena sono Serena Barone, Elena Borgogni, Italia Carrocci, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier. Accanto a loro gli uomini: Sandro Maria Campagna, Davide Celona. Le luci sono di Cristian Zucaro, le armature di Gaetano Lo Monaco Celano. Lo spettacolo è nato in coproduzione tra il Teatro Stabile di Napoli, il Théâtre National – Bruxelles, il Festival d’Avignon, il Folkteatern – Göteborg, e in collaborazione con la Compagnia Atto Unico/Sud Costa Occidentale ed è stato realizzato con il sostegno del Programma Cultura dell’Unione Europea nell’ambito del progetto Città in scena/Cities on stage. Resterà al Biondo sino al 2 marzo.