Moody’s taglia rating Autostrade, Governo si spacca

Moody’s taglia rating Autostrade, Governo si spacca
5 gennaio 2020

Il Governo resta spaccato sulla revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia. Dopo il crollo di due tonnellate di detriti dalla volta della galleria Berte’ sulla A26, molti esponenti M5S sono ripartiti all’attacco sulla revoca delle concessioni. Ma se la parte grillina della maggioranza con il capo politico Luigi Di Maio in testa vorrebbe togliere le concessioni e i “profitti” ai Benetton il prima possibile “perche’ non hanno fatto quanto dovuto per mantenere quel ponte”, ha tuonato il ministro degli Esteri, il Pd e’ piu’ attento agli aspetti formali della vicenda, mentre Italia Viva e’ sostanzialmente contraria e vorrebbe parlamentarizzare la discussione.

Intanto ieri, Moody’s ha tagliato il rating di Atlantia, abbassandolo a Ba2 da Ba1. La scelta, spiega il gruppo americano, “riflette la crescente pressione politica su Atlantia” e i rischi crescenti in seguito alla pubblicazione del Milleproroghe. “Anche se gli effetti di questo decreto potrebbero essere solo provvisori segnala una escalation significativa fra il governo e l’azienda”, sottolinea Moody’s. La mossa del governo “esacerba il confronto” e suggerisce “che un accordo sulla rinegoziazione della concessione sia lontano e che ci sia un’alta probabilita’ che il governo fara’ azioni contro Autostrade per l’Italia”. Queste circostanze aumentano anche le possibilita’ di “lunghe cause davanti alle corti italiane ed europee che potrebbero durare anni” e costare molto.

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Anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e’ stato cauto sulla questione: “La revoca va fatta se ci sono dei motivi. C’e’ un tavolo che sta verificando se le convenzioni sono state rispettate”. “E’ giusto, in uno stato di diritto, vedere che cosa esce da queste verifiche e non dare un giudizio politico. Se ci sono degli errori chi li ha commessi paghera’. Non c’e’ dubbio, ma questi giudizi vanno dati nel merito delle cose”, ha aggiunto. Il giorno prima la sua collega di partito nonche’ ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli sempre sulla revoca aveva mostrato prudenza: “Non sono un magistrato, il ministero delle Infrastrutture non e’ la magistratura, non ho nessuna intenzione di sovrappormi al lavoro che devono fare le procure che lo fanno egregiamente e senza bisogno del mio aiuto”.

“Non ho l’esigenza di esprimere un giudizio, il ministero ha predisposto un dossier che riguarda l’adempimento o meno degli obblighi che il concessionario aveva di gestire e custodire il bene pubblico”, ha spiegato, per poi aggiungere come sia “evidente a tutti che qualcosa in questi anni e’ successo, o meglio temo che qualcosa non sia successo: abbiamo troppe evidenze, purtroppo concrete, di situazioni di mancata manutenzione, di ritardi o di manutenzioni fatte secondo criteri che non sono oggettivi”. La partita quindi e’ tutta da giocare e il risultato non e’ per niente scontato anche alla luce del fatto che Aiscat e Aspi giudicano incostituzionale il Milleproroghe con il gruppo dei Benetton che si riserva di tutelare i suoi diritti in caso di revoca della concessione.

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