Il generale libico Khalifa Haftar ha respinto la proposta di tregua dei combattimenti in Libia, avanzata da Turchia e Russia, e sulla quale il governo di Tripoli si era detto invece disponibile. E dunque sulla Libia si torna ai blocchi di partenza. Per il quinto giorno consecutivo ci sono stati violenti scontri a Tripoli dove il governo di Fayez Serraj si difende dall’assedio delle forze fedeli all’uomo forte della Cirenaica. Scontri anche a Sirte, ultimo baluardo della resistenza a difesa della capitale. Ma intanto si susseguono frenetici gli sforzi della diplomazia per fermare un’offensiva che ha causato in sei mesi oltre 1.500 morti (di cui 300 civili) e ha messo in fuga dalle proprie abitazioni oltre 100 mila persone. Poche ore dopo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva chiesto ad Haftar, incontrato a Roma, di abbandonare la via delle armi, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e’ volato ad Algeri.
Il titolare della Farnesina, che negli ultimi giorni e’ stato anche a Bruxelles e Istanbul, e ieri ha partecipato al vertice al Cairo con i colleghi di Grecia, Egitto, Cipro e Francia, ha incontrato il suo omologo, Sabri Boukadoum, il primo ministro, Abdelaziz Djerad, e il neo presidente Abdelmadjid Tebboune. “Abbiamo di fronte un’occasione storica di lavorare insieme ai Paesi vicini alla Libia per trovare una soluzione” alla crisi, “l’obiettivo principale e’ il cessate il fuoco”, ha affermato Di Maio, in conferenza stampa congiunta ad Algeri con Boukadoum. “E’ ora il momento di mettere tutti intorno al tavolo e trovare la soluzione che consenta di arrivare alla pace”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che “mettere in sicurezza la Libia significa mettere in sicurezza anche l’Italia”.
In una successiva telefonata con il ministro degli esteri tedesco, Heiko Maas, Di Maio ha chiesto all’Ue di “restare compatta sulla Libia, serve quanto prima una data sulla conferenza di Berlino”. Al capo della diplomazia italiana e’ arrivata anche la telefonata del collega turco, Mehmet Cavusoglu, che ha espresso il proprio ringraziamento all’Italia “per l’intenso lavoro che sta svolgendo” per la stabilita’ della Libia e della regione. Di Maio, che sara’ mercoledi’ alla Camera per riferire sullo scenario internazionale, in particolare sulle crisi in Iran, Iraq e Libia, oggi ha incontrato Conte alla presenza anche del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ed e’ stata probabilmente l’occasione per fare un punto della situazione con il presidente del Consiglio dopo che ieri all’ultimo momento e’ sfumato l’incontro con il premier libico Serraj.