Non chiamateli vecchi, i nuovi over 65 sono autonomi e “digitali”

24 gennaio 2020

Non chiamateli vecchi; anche se ha più di 65 anni, la cosiddetta “Silver generation” ha uno stile di vita simile a quello dei millennials. Altro che casa e chiesa, insomma, il 79% di loro conosce le nuove tecnologie e usa Internet almeno per un’ ora alla settimana. Sanno cos’è la domotica, s’informano molto ma guardano la TV meno che in passato e ancor meno s’interessano di religione; e il 67% ritiene il sesso “una cosa importante”. È la fotografia degli ultasessantacinquenni del 2020 che emerge da una ricerca di SWG a supporto del “Grey Scale Economy Lab”, un progetto promosso da Havas PR per un osservatorio e un laboratorio di studio e ascolto relativo alla fascia “Over 65”. Il progetto è stato presentato il 23 gennaio 2020 a Milano; tra i relatori Roberto Bernabei, presidente d’Italia Longeva e Caterina Tonini, CEO Havas Pr. “I nuovi ultrasessantacinquenni – ha detto Bernabei – sono un territorio per certi versi sconosciuto. Noi abbiamo l’idea di un vecchio disabile, passivo, cognitivamente poco integro con un mucchio di problemi che sta buttato da una parte in attesa di morire. Il mondo è cambiato, sono arrivati i cosiddetti Baby boomers, gente che ha fatto dal ’68 alla rivoluzione digitale per cui è un mondo completamente diverso”.

“Innanzitutto il nostro desiderio è fare un punto su questa generazione così attiva, così promettente e così nuova e sconosciuta che è la generazione degli ‘over 65’ – ha aggiunto Tonini – sicuramente un mondo ed un comportamento diverso da quello che uno può pensare. Un grande amore per il viaggio, la scoperta, per gli affetti, una conoscenza per le piattaforme tecnologiche e di quello che le piattaforme tecnologiche possono permettere nelle vita di tutti i giorni”. Va detto inoltre che la “silver generation”, soprattutto in Italia, non solo diventerà la più numerosa ma è già oggi quella economicamente più stabile che, grazie alla pensione, può contare su entrate certe. Il 71% di loro riesce a mettere dei soldi da parte e rappresenta un interessante punto di riferimento per organizzazioni e aziende che vogliono puntare sulla valorizzazione dei senior per lo sviluppo di economia e benessere nel nostro Paese, come hanno spiegato Riccardo Grassi direttore di ricerca di SWG e Chiara Fracassi, Marketing director di Amplifon.

“Per molti aspetti – ha detto – è un’offerta ancora da costruire perché la domanda non è stata così tanto esplorata. Ci sono delle domande nuove alle quali si cercano soluzioni proprio perché non esistono soluzioni preconfezionate e quindi questo desiderio di ricerca va proprio nella direzione di cercare aziende, prodotti e servizi in grado di rispondere con semplicità e immediatezza ma anche con l’accuratezza che questa generazione richiede, ai propri bisogni”. “Credo che la ricerca – ha precisato Chiara Fracassi – sia stata una conferma importante di alcuni trend che noi seguiamo da vicino per la natura del nostro business da molti anni ed è una conferma che riguarda non solo chi come noi ha a che fare con un target ‘Silver’ o ‘senior’ ma è una sfida molto più ampia alle capabilities di tutto il mondo che gira intorno alla comunicazione”. Secondo uno studio condotto dal Centro di Ricerche di Neuromarketing dell Università IULM, infine, tra i nuovi over 65 le donne prestano più attenzione degli uomini alle informazioni soprattutto “verbali” e alle singole sfumature del messaggio, sono più sensibili all incoerenza informativa e mostrano maggiore attivazione psicofisiologica alle stimolazioni affettive. “Quello che emerge in generale – ha concluso Caterina Tonini – è una grandissima energia e un desiderio di fare, di conoscere e di creare nuovi relazioni. Quindi famiglia, che è un valore tipicamente italiano ed è un valore per questo tipo di età ma la voglia anche di esplorare nuovi territori e incontrare nuove persone”.

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