Impeachment, Trump assolto al Senato

6 febbraio 2020

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato assolto, al Senato, per l’articolo 1 dell’impeachment, dall’accusa di abuso di potere e ostruzione al Congresso. I voti a favore sono stati 52, mentre i contrari 48. E oggi, “alle 12”, come ha annunciato lo stesso Trump, “alla Casa Bianca, farò una dichiarazione pubblica” in merito alla “vittoria del nostro Paese sulla bufala dell’impeachment”. È quanto annuncia su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo essere stato assolto, al Senato, dalle accuse di abuso di potere e ostruzione al Congresso. Il senatore Mitt Romney – che aveva votato per condannare Trump per l’abuso di potere – ha votato in questo caso per assolverlo.

 

Secondo i democratici, il presidente avrebbe cercato di arruolare un governo straniero per farsi aiutare a vincere le elezioni del 2020. Lo ha fatto, secondo l’accusa, facendo pressioni sull’Ucraina affinché annunciasse pubblicamente delle indagini sul suo principale avversario politico, l’ex vicepresidente Joe Biden. Pressioni esercitate trattenendo quasi 400 milioni di dollari in aiuti militari e promettendo al presidente Volodymyr Zelensky un incontro alla Casa Bianca. Il presidente avrebbe poi cercato di nascondere le sue azioni al Congresso, “ponendo una serie minaccia al sistema di ‘check and balance’ previsto dalla Costituzione”, ordinando ai funzionari dell’amministrazione di non testimoniare e non consegnare i documenti richiesti dagli investigatori della Camera.

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Tra i funzionari che la Camera non ha potuto ascoltare c’è l’ex consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, che i democratici avrebbero voluto far testimoniare in Senato. Bolton ha accusato Trump, in un libro che dovrebbe uscire a marzo e la cui bozza è circolata tra i media statunitensi alcuni giorni fa, di aver bloccato gli aiuti militari per convincere l’Ucraina ad annunciare un’indagine contro Biden. Secondo Alan Dershowitz, avvocato di Trump al processo, “se un presidente crede che la sua rielezione sia nell’interesse nazionale, può agire per favorirla”. “Un’azione legale, come trattenere dei fondi, non diventa illegale o passibile di impeachment se compiuta con motivazioni miste, ovvero per promuovere l’interesse pubblico e aiutare la propria rielezione”.

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