Gran Bretagna, giro di vite su visto di lavoro: porte aperte solo a persone qualificate

Gran Bretagna, giro di vite su visto di lavoro: porte aperte solo a persone qualificate
16 febbraio 2020

Il governo britannico ha annunciato che intende privilegiare, dopo la Brexit, l’immigrazione di lavoratori qualificati che dovranno, per ottenere un visto di lavoro, disporre di una proposta di impiego e rispondere a criteri linguistici. La Gran Bretagna ha formalmente lasciato l’Unione Europea il mese scorso, ma fino al prossimo 31 dicembre resta vincolata alle norme del blocco comunitario. I cittadini dell’Ue possono spostarsi e lavorare liberamente negli stati membri. Alcuni britannici hanno votato nel 2016 a favore dell’uscita dall’Ue, nella speranza che la Brexit contribuisse a contenere il numero dei cittadini stranieri che arrivano nel Paese.

“Il nostro nuovo sistema di immigrazione chiuderà i rubinetti per i lavoratori stranieri poco qualificati”, ha affermato il ministro degli Interni, Priti Patel, in un forum pubblicato sul Sun, “A partire dal prossimo anno, tutti i lavoratori qualificati dovranno avere abbastanza punti per lavorare nel Regno Unito. Dovranno parlare inglese, avere una solida proposta di lavoro e soddisfare i requisiti salariali”, ha proseguito. L’uscita del Regno Unito dall’Ue dopo il via libera alla Brexit, tuttavia, non segna la fine della cooperazione. Presto i negoziati per decidere come collaborare su tutti i fronti, dal commercio alla lotta al terrorismo. L’Ue e il Regno Unito devono affrontare molte sfide comuni, come il cambiamento climatico e la minaccia del terrorismo – è quindi nell’interesse di tutti lavorare insieme su tali questioni.

Anche se è stato negoziato un accordo di uscita, questo riguarda soprattutto la protezione dei diritti dei cittadini dell’UE che vivono nel Regno Unito e di quelli britannici nell’Unione europea, gli impegni finanziari presi dal Regno Unito come stato membro e le questioni di confine (in particolare quello tra Regno Unito e la Repubblica d’Irlanda). E nel quadro dell’accordo, ci sarà un periodo di transizione fino alla fine di dicembre 2020, durante il quale il Regno Unito avrà ancora accesso al mercato unico e sarà soggetto alla legislazione dell’UE, anche se non potrà più prendere parte alle riforme legislative dell’UE. Il Regno Unito continuerà a contribuire al bilancio dell’Unione europea durante il periodo di transizione, ma non avrà più voce in capitolo sul bilancio annuale o a lungo termine dell’UE, che sarà negoziato quest’anno.

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