Renzi e Conte sempre più vicini a uno strappo. Due parlamentari passano a Italia Viva

Renzi e Conte sempre più vicini a uno strappo. Due parlamentari passano a Italia Viva
Matteo Renzi
19 febbraio 2020

Matteo Renzi dice no a un “appoggio esterno” al governo. E intanto Italia viva cresce ancora in pieno scontro aperto tra l’ex segretario Pd e Giuseppe Conte sempre più vicini a uno strappo. E’ in estrema sintesi una nuova giornata convulsa per la maggioranza, quella di ieri, e durante la quale il senatore di Rignano sull’Arno ha ‘guadagnato’ una deputata e un senatore. E così ora Italia Viva ha 30 deputati e 18 senatori. Intanto, nella maggioranza viene trovato l’accordo sul decreto intercettazioni. Italia Viva voterà la fiducia ma avverte: “Chi forza a colpi di emendamento spacca la maggioranza”. Il governo pone anche la fiducia sul decreto Milleproroghe mentre rimane aperto il dibattito sulla prescrizione.

Secondo me ci allargheremo ancora”, promette l’ex premier mentre una nota fatta trapelare da fonti del suo partito festeggia l’arrivo di due nuovi parlamentari. “Doveva esserci la fuga da Italia Viva e invece il partito cresce: ha oggi 30 deputati e 18 senatori”, è il commento alla vigilia dell’attesa partecipazione di Renzi a ‘Porta a porta’, definita “particolarmente importante”. In sostanza, dopo giorni di indiscrezioni che riferivano di parlamentari dati in uscita da Iv per fare da stampella al governo Conte, in disaccordo con la linea dell’ex presidente del Consiglio, l’unico movimento che al momento si segnala in effetti è verso il partito dell’ex premier. La deputata di Liberi e uguali Michela Rostan e il senatore del Pd Tommaso Cerno hanno, infatti, annunciato che aderiranno a Italia viva.

Tommaso Cerno e Michela Rostan

“A noi va bene anche il Conte ter. Andiamo all’opposizione. Conte è contento e sono contento io. Io però questi 10 senatori di Italia viva che vanno via non li vedo. Su 50, se il 10% avesse dei malumori sarebbe fisiologico, ma vorrei che diceste i nomi”, aveva anticipato poco prima lo stesso Renzi parlando con i giornalisti al Senato. “Nei prossimi giorni comunque vediamo se c’è la volontà politica o meno di andare avanti. Ho comunque l’impressione che non è vero che stiamo perdendo colpi. Se c’è un governo senza di noi, noi rispettiamo il Parlamento. Pero’ se non hanno i numeri e se siamo decisivi per la maggioranza, allora dico ‘ascoltate anche noi'”, aveva sottolineato.

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“Rostan ci aveva comunicato il suo orientamento di formalizzare questa settimana l’uscita dal gruppo ma non per andare in Italia Viva”. Dal gruppo Leu alla Camera parlano così dell’addio della deputata Michela Rostan che aderisce a Iv. “Sappiamo però che Renzi la corteggiava da tempo…”, aggiungono le stesse fonti. “Benvenuta Michela! Sarà un piacere tornare a lavorare insieme”, scrive intanto su Twitter Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva.

LA LETTERA DELLA ROSTAN

Michela Rostan ha inviato venerdì scorso una missiva al gruppo di Leu con cui annuncia “l’intenzione di lasciare il gruppo parlamentare di Liberi e uguali”. “Formalizzerò nelle prossime ore, nelle sedi istituzionali, tale scelta. L’origine di questa determinazione- si legge nella missiva – è nella difficoltà ormai manifesta di affrontare battaglie politiche che considero importanti, in totale solitudine. E’ successo di recente in due circostanze: una è l’impegno per consentire il rinnovo per i farmaci che combattono l’epatite C di restare nel Fondo per gli innovativi per qualche mese ancora dopo la scadenza prevista in aprile. Ho voluto in commissione una Indagine conoscitiva sul tema. Abbiamo tenuto decine di audizioni: si è sollevata unanime una voce. Malati, associazioni, medici ci hanno detto che siamo prossimi a debellare l’epatite C. Ma vanno rinnovati i farmaci innovativi, per almeno altri 6/12 mesi. Una scelta avversata per interessi economici dall’Aifa”.

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“Ho provato a far inserire tale rinnovo nel Milleproroghe, senza nulla di fatto. Né in sede governativa, nel decreto, né in Parlamento con emendamenti. Dal nostro Ministro della Salute, informato di tutto, è arrivato un parere contrario, evidentemente ispirato dall’Aifa”. “La seconda sconfitta, con le medesime modalità, è arrivata sulla legge per il contrasto alle violenze su medici e personale sanitario in servizio. Sono impegnata fin dall’inizio della legislatura per il riconoscimento a queste figure dello status di Pubblico Ufficiale. Lo chiedono loro stessi: l’Ordine, i sindacati. La mia proposta di legge in merito fu sottoscritta anche da Roberto Speranza. In commissione, quando l’ho tradotta in emendamento, dal Governo è arrivato parere contrario. E la maggioranza ha votato contro”. “Francamente sono bocconi troppo amari da digerire- prosegue Rostan nella lettera -soprattutto perché arrivano da un comparto dove abbiamo una nostra significativa presenza politica che, per paradosso, invece di sostenerci nelle battaglie, ci viene contro”.

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