L’epidemia di coronavirus continua a diffondersi nel mondo, colpendo una trentina di Paesi fuori dalla Cina continentale, dove ha causato finora 2.442 decessi, su quasi 77.000 casi di contagio. Desta preoccupazione la situazione in Corea del Sud, che ha decretato lo stato di massimo allerta, e in Italia, dove sono state isolate diverse zone del Paese. Complessivamente nel mondo sono 78.872 i casi accertati finora e 2.465 i decessi, perolpiù in Cina, stando agli ultimi dati forniti dalle autorità e dai media cinesi, oltre alle comunicazioni fornite da altre autorità mondiali. Ecco di seguito il numero dei contagi e delle vittime:
Cina “continentale”: 76.936 contagi – 2.442 morti Giappone: 751 contagi – tre morti Corea del Sud: 602 contagi – cinque morti Italia: 132 contagi – due morti Singapore: 89 contagi Hong Kong: 74 contagi – due morti Iran: 43 contagi – otto morti Thailandia: 35 contagi Stati Uniti: 35 contagi Taiwan: 28 contagi – un morto Australia: 23 contagi Malaysia: 22 contagi Germania: 16 contagi Vietnam: 16 contagi Francia: 12 contagi – un morto Emirati Arabi Uniti: 11 contagi Macao: 10 contagi Canada: 9 contagi Regno unito: 9 contagi Filippine: 3 contagi – un morto India: 3 contagi Russia: 2 contagi Spagna: 2 contagi Belgio: 1 contagio Cambogia: 1 contagio Egitto: 1 contagio Finlandia: 1 contagio Israele: 1 contagio Libano: 1 contagio Nepal: 1 contagio Sri Lanka: 1 contagio Svezia: 1 contagio.
XI JINPING
L’epidemia di coronavirus rappresenta la più grave emergenza sanitaria per la Cina dalla fondazione, nel 1949, della Repubblica popolare cinese. Lo ha detto oggi il presidente Xi Jinping, ammettendo “carenze” nella risposta di Pechino all’epidemi. In un vertice con i leader del partito, Xi ha ammesso che ci sono state “evidenti carenze nella risposta all’epidemia”, aggiungendo che le autorità dovrebbero “imparare la lezione” e migliorare le capacità del paese di rispondere alle emergenze sanitarie. Stando a quanto riportato dall’agenzia Xinhua, il presidente ha quindi sottolineato che l’epidemia avrà ripercussioni sociali ed economiche. L’epidemia “è una crisi, una grande prova per noi”, ha rimarcato.