L’epidemia di coronavirus continua a diffondersi nel mondo, colpendo una trentina di Paesi fuori dalla Cina continentale, dove ha causato finora 2.442 decessi, su quasi 77.000 casi di contagio. Desta preoccupazione la situazione in Corea del Sud, che ha decretato lo stato di massimo allerta, e in Italia, dove sono state isolate diverse zone del Paese. Complessivamente nel mondo sono 78.872 i casi accertati finora e 2.465 i decessi, perolpiù in Cina, stando agli ultimi dati forniti dalle autorità e dai media cinesi, oltre alle comunicazioni fornite da altre autorità mondiali.
IRAN
Le autorità iraniane hanno attivato una serie di piani di emergenza, che prevedono tra l’altro la chiusura temporanea di scuole, università e centri culturali, per contenere la diffusione del coronavirus che ha già causato otto morti. Lo ha annunciato oggi il ministero della Sanità, riferendo di altri 15 casi di confermati nelle ultime 24 ore, che hanno portato a 43 il numero delle persone contagiate. Il portavoce del ministero, Kianush Jahanpour, ha sottolineato che l’epicentro dell’epidemia è la città di Qom. Secondo quanto riportato dall’emittente iraniana Press Tv, sono 14, sulle complessive 31, le province interessate dalle misure di emergenza adottate dal governo, tra cui quella di Qom e della capitale Teheran.
COREA DEL SUD
Il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, ha annunciato di aver portato “al massimo” il livello di allerta contro il virus COVID-19, a fronte del netto incremento dei casi confermati, passati oggi a 602, con cinque decessi. “I prossimi giorni saranno decisivi per noi”, ha detto Moon nel corso di una riunione di emergenza del governo. Come sottolinea l’agenzia di stampa Yonhap, è la prima volta che Seoul decide di portare l’allerta al livello 4, in un sistema a quattro livelli, 11 anni dopo l’emergenza per l’influenza H1N1. La decisione consente al governo di adottare misure quali il divieto di ingresso in Corea del Sud di persone provenienti da determinati Paesi, limitazioni ai trasporti pubblici, così come alle attività pubbliche, la chiusura temporanea delle scuole, e la quarantena per intere città. Oggi Seoul ha confermato altri 169 casi di contagio, che ha portato a 602 il numero complessivo delle persone contagiate. Il quinto decesso è avvenuto nella città sud-orientale di Daegu dove più di 300 persone sono risultate positive al test dopo aver partecipato a una funzione religiosa.
TURCHIA
La Turchia ha annunciato oggi la chiusura della frontiera con l’Iran, dopo che Teheran ha riferito di otto decessi e 43 casi di contagio da coronavirus. Il ministro della Sanità turco, Fahrettin Koca, ha precisato in conferenza stampa che tutti “i voli provenienti dall’Iran sono stati sospesi in via temporanea e unilaterale a partire dalle 20 locali e tutti i valichi di frontiera sono stati chiusi”. “Il numero dei pazienti per coronavirus ha toccato 80.000 unità in 32 Paesi – ha spiegato il ministro, citato dai media turchi – finora siamo riusciti a non essere toccati dall’epidemia, ma la sua diffusione nel vicino Iran ci ha allarmato”.
PAKISTAN
Dopo la Turchia, anche il Pakistan ha annunciato la chiusura temporanea della frontiera con l’Iran, mentre l’Afghanistan ha annunciato la sospensione di tutti i viaggi “da e verso l’Iran” per scongiurare il diffondersi dell’epidemia di coronavirus. Oggi Teheran ha riferito di otto decessi su 43 casi confermati di coravirus. Il premier della provincia pachistana Belucistan, Mir Ziaullah Langove, ha confermato la chiusura della frontiera all’emittente pachistana DawnNewsTV, sottolineando che le autorità locali hanno vietato ai pellegrini pachistani di recarsi in Iran. Da parte sua, il Consiglio per la sicurezza nazionale dell’Afghanistan ha reso noto sul proprio account Twitter che “per scongiurare la diffusione del nuovo coronavirus e proteggere la popolazione, l’Afghanistan sospende tutti i movimenti di passeggeri (aerei e terrestri) da e verso l’Iran. La sospensione include anche l’importazione di prodotti di pollame (uova e pollo) dall’Iran e dal Pakistan”.
Ecco di seguito il numero dei contagi e delle vittime:
Cina “continentale”: 76.936 contagi – 2.442 morti Giappone: 751 contagi – tre morti Corea del Sud: 602 contagi – cinque morti Italia: 132 contagi – due morti Singapore: 89 contagi Hong Kong: 74 contagi – due morti Iran: 43 contagi – otto morti Thailandia: 35 contagi Stati Uniti: 35 contagi Taiwan: 28 contagi – un morto Australia: 23 contagi Malaysia: 22 contagi Germania: 16 contagi Vietnam: 16 contagi Francia: 12 contagi – un morto Emirati Arabi Uniti: 11 contagi Macao: 10 contagi Canada: 9 contagi Regno unito: 9 contagi Filippine: 3 contagi – un morto India: 3 contagi Russia: 2 contagi Spagna: 2 contagi Belgio: 1 contagio Cambogia: 1 contagio Egitto: 1 contagio Finlandia: 1 contagio Israele: 1 contagio Libano: 1 contagio Nepal: 1 contagio Sri Lanka: 1 contagio Svezia: 1 contagio.
XI JINPING
L’epidemia di coronavirus rappresenta la più grave emergenza sanitaria per la Cina dalla fondazione, nel 1949, della Repubblica popolare cinese. Lo ha detto oggi il presidente Xi Jinping, ammettendo “carenze” nella risposta di Pechino all’epidemi. In un vertice con i leader del partito, Xi ha ammesso che ci sono state “evidenti carenze nella risposta all’epidemia”, aggiungendo che le autorità dovrebbero “imparare la lezione” e migliorare le capacità del paese di rispondere alle emergenze sanitarie. Stando a quanto riportato dall’agenzia Xinhua, il presidente ha quindi sottolineato che l’epidemia avrà ripercussioni sociali ed economiche. L’epidemia “è una crisi, una grande prova per noi”, ha rimarcato.