Putin accoglie Erdogan a Mosca, accordo in tre punti sulla crisi siriana

6 marzo 2020

La situazione a Idlib si è aggravata tanto, da richiedere una conversazione personale tra Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan. Il Cremlino ha deciso di tenere colloqui a causa dell’escalation del conflitto in Siria: gli scontri tra i militari di Turchia e Siria sono diventati più frequenti a Idlib nelle ultime settimane. Il presidente turco ha annunciato dopo i colloqui a Mosca con il capo del Cremlino che un cessate-il-fuoco sarebbe entrato in vigore dalla mezzanotte nella provincia siriana di Idlib e ha avvertito che Ankara risponderà a qualunque attacco del regime. “Da mezzanotte (le 22 italiane di ieri, ndr) in vigore il cessate il fuoco”, ha affermato Erdogan, aggiungendo che Ankara “si riserva il diritto di replicare con tutte le sue forze e ovunque contro qualsiasi attacco del regime” di Damasco.

L’accordo raggiunto tra i due leadr prevede, oltre il rispetto del cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte, la creazione di una zona cuscinetto lungo l’autostrada M4, ampia sei chilometri a nord e a sud che entro una settimana i militari dei due paesi definiranno i dettagli. Ed entro il 15 marzo, inizieranno missioni di pattuglia congiunte di militari turchi e russi sul tratto di Idlib dell’autostrada intorno a cui si sono concentrati i combattimenti delle ultime settimane. “Siamo sempre riusciti a risolvere i problemi lavorando insieme. Lo stesso abbiamo fatto oggi (ieri, ndr), ha detto Putin, dopo l’incontro con il presidente turco Erdogan. “Ci siamo messi d’accordo per proseguire lo spirito e le condizioni degli accordi di Astana (sulle zone di de escalation in Siria, ndr). Abbiamo definito una intesa nella speranza di poter porre fine alle sofferenze dei civili di Idlib”, ha aggiunto Putin che ha parlato da solo con Erdogan per tre ore, prima di allargare la riunione ai ministri della Difesa e degli Esteri dei due paesi in un nuovo round di discussioni durato oltre due ore e mezzo.

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Secondo indiscrezioni il presidente russo ha auspicato che “non accada nulla che possa rovinare le relazioni russo-turche”. “Purtroppo, come ho detto in precedenza in una telefonata – ha detto il capo del Cremlino – nessuno, comprese le truppe siriane, era a conoscenza della posizione dei militari turchi”. Poi il presidente russo ha fatto le sue condoglianze all’omologo turco per i soldati turchi che hanno perso la vita nella provincia di Idlib nelle ultime settimane di escalation delle violenze. A febbraio più di 30 soldati turchi sono morti a seguito di un attacco aereo da parte delle forze siriane. Per questo motivo, Ankara ha lanciato l’Operazione Spring Shield il 27 febbraio. La Turchia ha deciso di considerare le truppe siriane come “obiettivi nemici”. La scorsa settimana ha abbattuto tre aerei militari siriani (1 e 3 marzo). Nella sua visita il leader turco è stato accompagnato da una folta delegazione, che comprende i ministri degli Esteri e della Difesa, Cavusoglu e Hulusi Akar, e il responsabile dei servizi d’intelligence, Hakan Fidan. L’esito del vertice arriva al termine di un’altra giornata di conflitto. Almeno 16 civili, tra cui un bambino, sono morti a causa di raid aerei effettuati durante la notte dalle forze russe nella provincia di Idlib, nel nordovest della Siria. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani i raid sono avvenuti dopo la mezzanotte alle porte della città di Maaret Misrin. Colpita anche una fattoria nella stessa località dove hanno trovato la morte 18 profughi che vi si erano rifugiati.

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