Dopo la lettera del 5 marzo con cui il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, informava la Commissione europea sulle ultime decisioni di bilancio italiane per sostenere la risposta all’epidemia del coronavirus Covid-19, e chiedeva di usare la “la flessibilità del Patto di Stabilità” per finanziare in deficit quella spesa, è stata pubblicata oggi la risposta positiva del vicepresidente dell’Esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, e del Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni. La lettera, che era stata inviata ieri, elogia innanzitutto “gli sforzi del governo italiano e dei suoi cittadini, che stanno contribuendo in modo importante a contenere il diffusione dell’epidemia Covid-19 in tutta l’Unione europea”, esprimendo da parte della Commissione le “condoglianze alle vittime dell’epidemia in Italia” e “solidarietà a tutti coloro che soffrono attualmente”. “Prendiamo atto – scrivono quindi i due commissari – dell’intenzione del governo italiano di rivedere i suoi obiettivi di bilancio per il 2020, al fine di emettere un pacchetto di misure di sostegno per un valore di 6,3 miliardi di euro, che portano a una correzione al rialzo dell’obiettivo per il deficit pubblico italiano, dal 2,2% al 2,5% del Pil”.
“Prendiamo atto, inoltre – prosegue la lettera – del fatto che il governo prevede che l’obiettivo del deficit nominale” per quest’anno “potrebbe ancora essere modificato entro la data di presentazione del programma di stabilità italiano per il 2020, in particolare in relazione all’impatto macroeconomico stimato dell’epidemia di Covid-19. Dopo la sua presentazione, la Commissione valuterà il programma di stabilità dell’Italia per il 2020 in base alle sue previsioni economiche di primavera che saranno pubblicate il 7 maggio”. Più specificamente, “riguardo al pacchetto annunciato di misure di sostegno, qualunque spesa in bilancio ‘una tantum’ sostenuta in relazione alla risposta all’epidemia sarebbe esclusa per definizione dal calcolo del bilancio strutturale e non presa in conto nella verifica dell’adeguatezza dello sforzo di bilancio richiesto in base alle regole attuali”, chiariscono Dombrovskis e Gentiloni. In sostanza, è la conferma che le spese relative all’emergenza coronavirus potranno essere fatte, come si dice nel gergo economico, in “deficit spending”, senza che questo incida sul deficit strutturale, che è l’indicatore preso in considerazione dalla Commissione per verificare che sia rispettato il percorso di riduzione del deficit per il medio termine, deciso in precedenza nell’applicazione del Patto di Stabilità.
Non solo. “Vorremmo sottolineare inoltre – proseguono i due commissari – che il nostro quadro normativo di bilancio prevede un margine di flessibilità di far fronte a ‘eventi eccezionali al di fuori del controllo del governo’, anche se restando attenti a preservare la sostenibilità di bilancio”. E questo, naturalmente, varrà anche per tutti gli altri paesi dell’Ue. “La Commissione effettuerà una valutazione preliminare delle richieste di flessibilità (“allowances”, ndr) da parte degli Stati membri in base alla ‘clausola sugli eventi eccezionali” una volta che saranno stati presentati, possibilmente con il programma di stabilità 2020″. Nel valutare questi programmi, “la Commissione terrà conto della necessità degli Stati membri di attuare misure urgenti per salvaguardare il benessere dei cittadini e mitigare gli effetti negativi dell’epidemia di coronavirus sulla crescita economica”. Infine, i due Dombrovskis e Gentiloni ricordano “che il prossimo Eurogruppo, il 16 marzo, effettuerà una nuova valutazione della situazione nell’Ue e degli ulteriori sviluppi in corso per seguirne l’evoluzione”, riguardo all’epidemia del coronavirus Covid-19. askanews