Galoppa nel mondo il coronavirus, circa 6mila morti. Spagna, 100 vittime in 24 ore

Galoppa nel mondo il coronavirus, circa 6mila morti. Spagna, 100 vittime in 24 ore
La mappa delle ultime ore delle zone dov'è presente l'epidemia
15 marzo 2020

Galoppa nel mondo il coronavirus. Secondo l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University, sono 156.400 in 142 Paesi i casi di coronavirus e 5.833 le vittime, secondo l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University. La Cina resta il Paese con il maggior numero di contagi (80.995), seguita dall’Italia (21.157), dall’Iran (12.729) e dalla Corea del Sud (8.086). Il primo paese europeo per numero di casi dopo l’Italia è la Spagna con (6.391), seguito dalla Germania (4.585).

E proprio in Spagna, sono stati registrati circa 2.000 nuovi casi di coronavirus e un centinaio di persone sono morte nel giro di 24. Secondo l’ultimo rapporto, sono 7.753 i casi in totale mentre 288 persone sono morte a causa del Covid-19 nel paese, da ieri in isolamento quasi totale nel tentativo di frenare la diffusione della pandemia.  La moglie del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez è positiva al coronavirus.

Tutta la Repubblica Ceca sarà messa in quarantena per combattere la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato il premier Andrej Babis secondo quanto riportato dall’agenzia Ctk. Secondo il ministero della Salute ceco, oggi nel Paese ci sono 214 casi di Covid -19, un aumento di 25 rispetto a ieri.

L’Austria chiude tutto, seguendo il modello italiano. Saranno chiusi non solo i negozi, ma anche ristoranti, che secondo una prima bozza potevano invece restare aperti fino alle ore 15. Lo stop riguarda anche parchi giochi e campi sportivi. Come in Italia, saranno consentiti solo spostamenti inderogabili. E’ previsto anche lo stop dei voli di linea verso Russia, Ucraina e Gran Bretagna. Lo ha annunciato il cancelliere Sebastian Kurz durante una seduta straordinaria del parlamento che deve approvare i provvedimenti che entreranno in vigore a mezzanotte.

Il Kazakistan e l’Uzbekistan hanno chiuso oggi i loro confini dopo che le due maggiori nazioni dell’Asia centrale hanno confermato i loro primi casi di coronavirus, otto la prima e uno solo la seconda. Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha dichiarato lo stato di emergenza, vietando l’ingresso in Kazakistan a tutti tranne che ai cittadini di ritorno, ai diplomatici e a quelli invitati dal governo; Ai kazaki è anche vietato lasciare il Paese. L’Uzbekistan ha annunciato misure analoghe, vietando l’ingresso a tutti gli stranieri e le partenze dei locali. Il governo di Tashkent ha anche chiuso scuole e università per tre settimane e cancellato tutti gli eventi pubblici, misure precedentemente annunciate dal Kazakistan.

Il decreto del presidente kazako ha introdotto restrizioni – senza specificarle – sul lavoro delle grandi strutture di commercio al dettaglio oltre alla chiusura già annunciata di tutti i luoghi di intrattenimento. L’ufficio di Tokayev ha detto che si rivolgerà alla nazione di 19 milioni domani. L’emergenza dovrebbe durare fino al 15 aprile. Il Kazakistan ha confermato otto casi di coronavirus negli ultimi tre giorni, mentre l’Uzbekistan, che ha una popolazione di 34 milioni, ha annunciato oggi il suo primo caso, dicendo che ha messo in quarantena 150 persone che sono arrivate sullo stesso aereo da Parigi.

Leggi anche:
La Russia alza la tensione: il missile Oreshnik e la minaccia all’Europa

Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Egitto annunciano un pacchetto di oltre 46 miliardi di dollari di stimolo per combattere gli effetti economici della pandemia di coronavirus. Gli Emirati Arabi Uniti hanno promesso 100 miliardi di dirham (27 miliardi di dollari) per sostenere le imprese negli Emirati durante l’epidemia, ha detto la banca centrale degli Emirati Arabi Uniti in un comunicato sabato sera. Nonostante il pacchetto di stimoli degli Emirati Arabi Uniti, la borsa di Dubai è scesa di oltre il 4% all’inizio della sessione prima di dimezzare le perdite.

L’Arabia Saudita ha anche annunciato 50 miliardi di riyal (13 miliardi di dollari) per alleviare gli effetti sul settore privato, ha affermato l’Autorità monetaria dell’Arabia Saudita. Il presidente egiziano ha anche chiesto un fondo di 6,7 miliardi di dollari per finanziare un piano statale, ha detto il portavoce presidenziale Bassam Rady sulla sua pagina Facebook ufficiale. Scuole e università saranno sospese per due settimane a partire da domenica, ha aggiunto Rady.

In Iran, il numero di persone a cui è stato diagnosticato il coronavirus è aumentato a quasi 14 mila, le vittime sono 724 morti, mentre e 4.790 quelle guarite finora. Lo ha riferito il vice ministro della sanità Kiyanoush Jahanpour, secondo quanto riportato dall’agenzia ISNA. “Nelle ultime 24 ore, 1.209 nuovi casi sono stati confermati, con 113 morti, il bilancio delle vittime ha raggiunto 724”, ha twittato, Alireza Vahabzadeh, consigliere del ministro della Sanità iraniano. Nel frattempo, il funzionario iraniano a capo della gestione dell’epidemia di coronavirus ha riconosciuto che le strutture sanitarie sono al collasso nel Paese, che è soggetto a severe sanzioni statunitensi.

In Israele, il processo al primo ministro Benjamin Netanyahu, che doveva iniziare martedì, è stato rinviato al 24 maggio a causa delle misure di emergenza per l’epidemia da coronavirus. Dopo la diffussione del contagio, con almeno 100 persone risultate positive, il Ministro della Giustizia ha dichiarato lo stato di emergenza del sistema giudiziario israeliano. Netanyahu è accusato di corruzione, frode e violazione della fiducia, risultando così il primo ministro in carica nella storia di Israele ad essere sotto accusa. Lo stato di emergenza nel sistema giudiziario limita l’attività alle sole funzioni essenziali, ha affermato il ministro della Giustizia in una dichiarazione, come ad esempio le petizioni urgenti all’Alta Corte. E intanto il numero degli israeliani risultati positivi al coronavirus ha raggiunto la scorsa notte la cifra di 200. Di essi 157 sono ricoverati, mentre altri 34 vengono curati nelle rispettive abitazioni. Lo stesso ministero della Sanità israeliano infoma che altri ancora stanno per essere pure ricoverati.

Leggi anche:
La Russia alza la tensione: il missile Oreshnik e la minaccia all’Europa

La Georgia chiuderà temporaneamente il suo confine con la Russia dal 16 marzo, nel tentativo di fermare la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato il governo. “Questa decisione non si applicheranno di conseguenza ai cittadini della Federazione Russa e della Georgia che desiderano tornare nel loro Paese d’origine”, ha affermato il governo sul suo sito web. Le restrizioni non si applicheranno al traffico merci. L’ex Paese sovietico di 3,7 milioni ha 30 casi di coronavirus, il numero più alto nella regione del Caucaso meridionale.

Negli Stati Uniti, il presidente Donald Trump è risultato negativo al test per il coronavirus dopo essere stato esposto nei giorni scorsi a diversi pazienti risultati poi positivi al teampone. “Una settimana dopo aver cenato con la delegazione brasiliana a Mar-a-Lago – scrive il medico – il presidente resta senza sintomi”. Nella nota si conferma come la decisione di procedere al test è arrivata venerdì sera dopo “un’approfondita discussione”. Ma intanto sale di ora in ora il numero dei casi accertati di coronavirus negli Stati Uniti, ora oltre 2.800, quasi il doppio in poco più di 24 ore. I morti sono almeno 58, secondo gli ultimi dati delle autorità sanitarie federali e locali. A New York si registra la seconda vittima in un giorno, un uomo di 65 anni. Nello stato di New York il maggior numero di casi di pazienti positivi al coronavirus, salito a 613 di cui 269 nella Grande Mela. Risultati positivi anche due parlamentari dell’Assemblea statale nella capitale Albany, la cui sede è stata chiusa per la messa in sicurezza. Il presidente americano Donald Trump è risultato negativo al test per il coronavirus. Lo rendenoto il medico della Casa Bianca.

Crescono i timori in Cina per il ‘contagio di ritorno’: la Commissione sanitaria nazionale ha segnalato 20 nuovi contagio nella giornata di ieri, di cui 4 a Wuhan, focolaio del Covid-19, e 16 importati dall’estero (saliti a 111 totali), che sono risultati in maggioranza per il secondo giorno di fila. I morti in più sono 10, tutti nell’Hubei, la provincia di cui Wuhan è capoluogo. Altri 1.370 pazienti sono stati dimessi venerdì dagli ospedali, portando la percentuale di guarigione sugli 80.844 contagi certi, all’82,76%.

Leggi anche:
La Russia alza la tensione: il missile Oreshnik e la minaccia all’Europa

La Corea del Sud ha registrato 76 nuovi casi di coronavirus, ai minimi dal 21 febbraio e per la prima volta sotto quota 100 in 23 giorni. I contagi totali sono saliti a 8.162, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention, dando l’aggiornamento della crisi a sabato. I dati confermano il trend di rallentamento del contagio: i due focolai di Daegu e del Nord Gyeongsang (rispettivamente, 41 e 4 nuovi casi) si stanno ridimensionando. Le due aree contano 6.031 e 1.157 contagi, l’88% del totale. I morti sono aumentati a 75.

Chiunque arriverà da oggi in Australia dovrà affrontare un autoisolamento di 14 giorni obbligatorio, nel tentativo di rallentare la diffusione del coronavirus. Lo ha detto il primo ministro Scott Morrison.”Dovremo abituarci – ha precisato Morrison – ad alcuni cambiamenti nel modo in cui viviamo la nostra vita”.

L’epidemia colpisce anche lo Sri Lanka dove sono dieci i pazienti affetti dal Coronavirus. In gran parte sono familiari di un autista che ha accompagnato in un tour una coppia di turisti europei risultati positivi. Alcune centinaia di persone sono sotto screening per verificare le loro condizioni. Il paese, che conta 22 milioni di persone ed ha una struttura sanitaria decisamente debole, aveva bloccato già dalla settimana scorsa tutti i voli da Italia, Corea del Sud e Iran; ma da ieri ha fermato i voli da e per ogni paese europeo.

In Argentina, il ministero della Sanità ha comunicato di aver rilevato altri undici casi confermati di coronavirus, facendo salire il totale generale dei pazienti in Argentina a 45. Questa situazione ha spinto il governo a disporre il divieto di ingresso nel Paese per 30 giorni per gli stranieri che nei 14 giorni precedenti siano stati in “zone colpite” dal virus.

L’Ungheria ha confermato il primo decesso di un paziente affetto dal nuovo coronavirus. Lo ha riportato il Guardian che cita l’agenzia di stampa statale Mti. La vittima è un cittadino ungherese di 75 anni morto poco dopo essere stato ricoverato in ospedale con una grave polmonite. L’Ungheria ha 32 casi confermati di coronavirus e 159 persone in quarantena, secondo i dati del governo. Il governo ha chiuso tutte le scuole e introdotto restrizioni sulle riunioni pubbliche questa settimana.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti